I missili Simorgh e la minaccia dell'Iran all'Europa: "Potrebbero colpire l'Europa"

Dissidenti iraniani svelano i progressi del programma missilistico iraniano grazie anche all'aiuto dei nordcoreani

I missili Simorgh e la minaccia dell'Iran all'Europa: "Potrebbero colpire l'Europa"
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L’Iran cerca di uscire dall'angolo dopo i devastanti colpi a Gaza, in Libano e in Siria che hanno mandato in frantumi la sua rete di alleanze nella regione mediorientale. In aggiunta ai colpi subiti dai suoi proxy, la Repubblica Islamica ha incassato anche gli attacchi diretti di Tel Aviv contro strutture militari sul suo territorio che hanno ulteriormente evidenziato le debolezze del regime degli ayatollah. Ed è per ribaltare tale immagine che Teheran starebbe dunque sviluppando in gran segreto missili nucleari in grado di colpire persino il Vecchio Continente.

A rivelare la minaccia iraniana all’Europa è il Daily Telegraph che cita informazioni fornite dai dissidenti del Consiglio nazionale della resistenza dell’Iran (Ncri) secondo i quali dietro questi progressi bellici ci sarebbe il contributo di esperti della Corea del Nord. La produzione di testate nucleari, stando a quanto riportato dal gruppo di esuli, starebbe avvenendo in un paio di siti ufficialmente indicati come strutture per il lancio di satelliti per comunicazioni sotto il controllo degli apparati militari del regime.

L’Ncri, che ha confermato le sue accuse anche nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Washington, ha affermato che nella struttura di Shahrud membri dell’Organizzazione per la ricerca avanzata in materia di difesa ed elementi della Forza aerospaziale dei Guardiani della rivoluzione sono al lavoro per produrre una testata nucleare da montare su un razzo Ghaem-100 dalla gittata di 3000 chilometri. Almeno tre test missilistici, presentati come lanci di satelliti, sarebbero già stati completati con successo e Teheran avrebbe adesso intenzione di testare razzi Ghaem-105, ancora più avanzati.

Inoltre, in un secondo sito, a poche decine di chilometri dalla città di Semnan e nel sottosuolo per sfuggire alle rilevazioni dei satelliti dell’intelligence, sono in corso di sviluppo, grazie ai progetti forniti dai nordcoreani, i missili Simorgh. In entrambe le basi le misure si sicurezza sono ai massimi livelli. Il personale accede attraverso un cancello perimetrale esterno distante decine di chilometri dalle strutture principali e viene poi accompagnato in autobus dai Guardiani della rivoluzione.

I mullah iraniani sono maestri di bugie e inganni”, ha affermato la dissidente dell’Ncri Soona Samsami precisando che il regime “sta accelerando lo sviluppo di armi nucleari” poiché “non è mai stato così debole e vulnerabile come oggi”. Nel 2002 fu lo stesso gruppo di esuli ad accusare Teheran di nascondere all’Occidente il suo programma nucleare. Intanto la pressione sulla Repubblica Islamica continua a salire. Giovedì scorso, Omer Dostri, portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha detto al Jerusalem Post che non si aspetta che l’Iran abbandoni le sue ambizioni nucleari senza un attacco da parte di Tel Aviv.

Sul fronte opposto il ministero degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha lanciato un avvertimento al grande alleato dello Stato ebraico dichiarando che gli Stati Uniti commetterebbero "uno dei peggiori errori della storia" se decidessero di colpire i loro siti del programma atomico. In quel caso, ha aggiunto, l'Iran risponderà "immediatamente e con decisione" e si arriverà ad "una guerra totale nella regione".

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