I punti chiave
Xi Jinping è stato nominato presidente della Repubblica popolare cinese per la terza volta all'unanimità, segnando un momento storico per il Paese, ma a rubare la scena durante la cerimonia non è stato il leader comunista, protagonista assoluto della giornata. Oscurando il valore delle espressioni comparse sul volto imperturbabile del presidente, hanno suscitato grande interesse le due tazze bianche di tè posate sul banco color mogano davanti a dove era seduto Xi. Non tanto per la loro presenza, essendo una consuetudine dei congressi e delle assemblee del popolo, ma per il significato nascosto dietro alla scelta delle due tazze, piuttosto che di una sola.
Le due tazze di Xi: un "segnaposto"?
Se negli anni passati si pensava fosse dovuto al Covid, ora gli occhi più attenti vedono nella doppia tazza la misura del potere illimitato del presidente cinese. La presentatrice del notiziario Asia Pacifico della Bbc, Celia Hatton, ha ironizzato sull'andirivieni di camerieri che versavano l'acqua bollente nei bicchieri, definiti il "segnaposto di Xi".
Questa particolarità lo differenzierebbe rispetto ai delegati che lo hanno eletto all'unanimità. "Perfino con delle piccole cose come due tazze, Xi Jinping riesce a distinguersi", ha osservato la giornalista britannica.
Tuttavia potrebbe essere stata anche una richiesta particolare del leader cinese. Magari oggi era soltanto più assetato delle altre volte. È risaputo che il tè ha un ruolo speciale nella cultura asiatica, ma non è così normale trovarci dietro un qualche tipo di simbolismo politico.
L'altro messaggio nascosto
In Cina esiste un modo di dire, "ren zou, cha liang", che significa "Il tè diventa freddo quando le persone si allontanano". E quello di Xi Jinping attraverso le due tazze bianche di porcellana potrebbe essere un messaggio alla vecchia leadership del Pcc. Scriveva il quotidiano giapponese Nikkei Asia nel 2021, quando il presidente cinese venne fotografato sempre con il doppio tè di fronte: "Il tè di Xi non solo non si raffredda, ma, avvicinandosi ai 10 anni di mandato, c'è un'altra tazza di tè caldo che lo aspetta per essere sorseggiata".
Da non trascurare poi il senso della dualità: in una tazza lo Stato, nell'altra il partito, entrambi sotto il controllo assoluto della stessa persona, che può decidere quando versare l'acqua, facendo raffreddare l'altro.
Il tè dunque anche come allegoria della longevità del leader. "Se la prima delle due tazze da tè implica i suoi primi due mandati quinquennali dal 2012 al 2022,– evidenziava Nikkei prima della rielezione alla segreteria del Partito – la seconda tazzina da tè potrebbe indicare la prosecuzione del suo regno come massimo leader cinese oltre il prossimo congresso nazionale del partito, nel 2022. E per quanto tempo? Altri cinque anni? 10? Un presidente di fatto a vita?".
Una profezia che si è avverata: durante la VI sessione plenaria del XIX Comitato centrale del Partito comunista cinese Xi Jinping ha ricevuto il mandato per
rimanere a vita alla guida del Pcc, di cui è il capo dal 2012 (nel 2013 diventò capo di Stato), mentre nel 2022 gli è stato rinnovato un terzo mandato. Le tazze di Xi scandiscono così il tempo e immortalano un passaggio fondamentale negli equilibri dello Stato cinese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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