Xi rieletto all'unanimità presidente della RPC: cosa cambia per la Cina (e per il mondo)

Alla sessione annuale dell’APN, Xi Jinping è stato rieletto presidente della RPC e ha prestato giuramento sulla Costituzione

Xi rieletto all'unanimità presidente della RPC: cosa cambia per la Cina (e per il mondo)

Dopo la conferma della carica di segretario del Partito Comunista Cinese (PCC) l’anno scorso, Xi Jinping, l'attuale presidente cinese ha infatti ottenuto, con voto unanime, un nuovo mandato presidenziale. È stato anche confermato presidente della Commissione militare centrale e resterà quindi comandante in capo dell'Esercito popolare di liberazione. Dopo il voto, Xi ha prestato giuramento tra i grandi applausi dei delegati.

Le "due sessioni" (lianghui) di quest'anno, ovvero le riunioni annuali del legislatore e dell'organo consultivo politico cinese, hanno completato la transizione di leadership in programma due volte ogni decennio.

Ci sono stati rimpasti tra gli alti incarichi di governo mentre Xi Jinping, come detto, ricopre ufficialmente la carica di presidente della Cina. Ricordiamo che lo scorso ottobre il leader cinese era stato confermato, sì, ma come segretario del Partito.

Adesso i giochi sono fatti e Xi è segretario del Partito e presidente del Paese. In cabina di regia per quanto riguarda le istituzioni politiche, e al timone pure per dirigere la rotta del PCC. Il cerchio si è chiuso e un nuovo capitolo nella leadership di Xi Jinping può partire senza intoppi.

Gli obiettivi economici della Cina

Durante le due sessioni il governo cinese ha fissato il suo obiettivo di crescita del pil per il 2023, un traguardo immediatamente finito sotto le lenti dell'attenzione globale, visto che la recente riapertura della Cina ha aperto la strada ad una ripresa più rapida del previsto. Il Fondo Monetario Internazionale aveva ipotizzato una crescita del Pil cinese pari al 5,2% e che, insieme, le economie di India e Cina avrebbero rappresentato circa la metà della crescita globale.

Ebbene, la Cina ha fissato un prudente obiettivo di crescita "attorno al +5%" per il 2023. Per un'economia della stazza di quella cinese è fondamentale mantenere una performance economica stabile. Non solo: gli sforzi della leadership saranno rivolti per far sì che la crescita economica sia stabile, migliori l'occupazione e siano tenuti sotto controllo i prezzi. Nel frattempo le varie province hanno già fissato il loro rispettivi target di crescita, in linea o comunque complementari con quelli nazionali.

Le novità politiche

Per quanto riguarda le novità politiche, dozzine di volti noti promossi dalla base del PCC all'ultimo Congresso del Partito di ottobre sono e saranno presto assegnati a varie posizioni di governo da qui ai prossimi giorni.

Intanto l'ex vicepremier esecutivo Han Zheng è tornato al fianco di Xi come vicepresidente. Zhao Leji, terzo membro di rango del Comitato permanente del Politburo, è stato eletto all'unanimità presidente del 14esimo Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, mentre il membro del Politburo Li Hongzhong è stato eletto primo vicepresidente dello stesso organo.

Mancano i passaggi più importanti che dovrebbero diventare effettivi a breve: Li Qiang, già numero due del Partito, quasi probabilmente diventerà premier. Probabilissima fumata bianca anche per l'ingresso del nuovo vice premier, con He Lifeng subentrante a Liu He.

Obiettivo ripartenza

L'Assemblea nazionale del popolo, e cioè il parlamento cinese, di concerto con la Conferenza consultiva politica del popolo cinese - un organo consultivo di delegati di vari partiti democratici e persone del mondo delle arti, degli affari e del diritto - ha esaminato le prestazioni del governo e ascoltato gli obiettivi economici e politici fissati per l'anno al fine di favorire la ripresa.

In generale, Pechino, con il ritorno alla normalità politica, tornerà a concentrarsi su obiettivi a lungo termine, in primis l'autosufficienza tecnologica, da integrare però nel paradigma della dual circulation. Le autorità faranno poi di tutto per promuovere gli investimenti e i consumi interni, di fronte alle crescenti sanzioni tecnologiche statunitensi.

A lungo termine, la Cina continuerà a ridurre la disparità di reddito, ad aumentare la

produttività per ridurre l'impatto di una popolazione in calo, a migliorare la sicurezza nazionale e, infine, a rendere la nazione cardine nell'ambito dello sviluppo di una comunità umana dal futuro condiviso.

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