Sogna di nuovo in grande. Dopo il Make America Big Again, fai grande l’America, ecco il Dream Big Again, lo slogan che troneggiava all’ingresso del Madison Square Garden, monopolizzato da Donald Trump, per dimostrare di essere capace di conquistare anche la liberal New York. Missione riuscita. Almeno per quel che riguarda le presenze e l’imponenza del raduno. Gli analisti sono tutti d’accordo su un punto: più che un comizio, quella di Trump è stata una mini-convention. Capace di scatenare un’onda di polemiche degna dei grandi eventi. E ovviamente – come nello stile trumpiano - non priva di reazioni indignate, come quelle sull’intervento a sfondo razzista del comico Tony Hinchcliffe, che ha definito l’isola di Porto Rico “una spazzatura galleggiante”. Per il New York Times il comizio è stato un carnevale di “lamentele, misoginia e razzismo”. Ma l’opinione del quotidiano liberal non è detto che coincida con quella della maggioranza degli americani.
Lo slogan “Dream Big Again” conferma la voglia di Trump di far leva sull’orgoglio americano e conferma non solo – come sottolineano spesso i suoi detrattori - le manie di grandezza del candidato repubblicano, ma anche la sua ostinazione, che passo dopo passo lo ha portato dalla carriera di immobiliarista alla più alta carica dello Stato. La sfida è serrata ma una cosa è certa, come ha rimarcato Nate Silver, il guru dei sondaggi elettorali americani: “La pancia dice Donald Trump”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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