Putin regala un assist a Trump e minaccia un’altra escalation

Lo Zar: "Donald perseguitato, ma gli Usa contro di noi anche se vincerà lui. Siamo pronti per armi con nuovi principi fisici"

Putin regala un assist a Trump e minaccia un’altra escalation
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Vladimir Putin si sta preparando ad una lunga guerra in Ucraina e ritiene che Kiev potrebbe sfruttare qualsiasi cessate il fuoco per riarmarsi, mentre sul fronte dei rapporti con gli Usa, è convinto che Washington continuerà a vedere Mosca come un nemico, non importa chi vincerà le elezioni del prossimo anno. Parlando per diverse ore al Forum economico dell’Oriente a Vladivostok, il presidente russo ha affermato che la controffensiva dell’Ucraina finora è fallita e non ha portato a «nessun risultato», inoltre l’esercito di Volodymyr Zelenksy ha subito pesanti perdite, con circa 71mila uomini caduti negli attacchi. E sull’invio degli aerei da combattimento F-16 dagli alleati di Kiev in Occidente, ha sottolineato: «Questo cambierà qualcosa? Non credo. Prolungherà solo il conflitto».

Rispondendo alle domande del moderatore, Putin ha assicurato che solo quando l’Ucraina sarà esausta in termini di uomini, attrezzature e munizioni si potrà parlare di pace. Soprattutto perché Kiev utilizzerà qualsiasi cessazione delle ostilità «per ricostituire le sue risorse e ripristinare la capacità di combattimento delle forze armate», ha ribadito il leader del Cremlino, spiegando che molti potenziali mediatori gli hanno chiesto se la Russia sia pronta a smettere di combattere, ma questo difficilmente può succedere mentre si trova ad affrontare la controffensiva ucraina.

Perché ci sia qualche possibilità di dialogo, peraltro, Kiev dovrebbe prima cancellare il decreto di Zelensky che proibisce colloqui con Mosca, «e a quel punto vedremo», ha detto Putin. A suo parere i «burattinai» occidentali spingono l’Ucraina a prendere il controllo di più territorio possibile per «poi cominciare i negoziati», ma se gli Usa pensano che Kiev sia pronta per le trattative, devono far sì che venga revocato il divieto di Zelensky sui colloqui. Nel corso del Forum, Putin ha anche rivelato che la Russia sta sviluppando «armi basate su nuovi principi fisici che garantiranno la sicurezza di qualsiasi Paese nei prossimi anni».
Il presidente russo ha poi colto l’occasione per ammettere l’errore della politica estera dell’Urss per i carri armati sovietici in Ungheria nel 1956 e Cecoslovacchia nel 1968. «Abbiamo ammesso da tempo che questa parte della politica dell’Unione Sovietica era sbagliata e ha portato solo all’escalation delle tensioni», ha affermato rispondendo al moderatore della discussione, che ha citato le autorità ceche e ungheresi secondo cui «l’Urss si è comportata come un colonizzatore quando ha portato i carri armati a Praga e Budapest».

A suo parere l’Occidente, e soprattutto gli Usa, nella sua politica estera si muove sullo stesso binario dell’Unione Sovietica, mentre «si dovrebbe evitare di fare qualcosa nella sfera della politica estera che sia in netta contraddizione con gli interessi di altre nazioni». Il leader del Cremlino durante il suo intervento fiume è pure entrato a gamba tesa sulle presidenziali americane, definendo le inchieste giudiziarie contro Donald Trump «una persecuzione per ragioni politiche». Comunque, ha aggiunto, chiunque sarà alla Casa Bianca «non ci saranno cambiamenti fondamentali nella politica degli Stati Uniti verso la Russia». E riguardo le voci dei presunti legami con il tycoon, per lui sono solo delle «fesserie», visto che Trump ha imposto «più sanzioni di ogni altro» contro Mosca.

Negli Usa, intanto, secondo quanto rivelato da diverse fonti, l’amministrazione di Joe Biden è vicina a dare il via libera all’invio di missili a lungo raggio muniti di bombe a grappolo all’Ucraina. Tre funzionari statunitensi hanno affermato che dopo aver visto il successo delle munizioni a grappolo consegnate nei colpi di artiglieria da 155 mm, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di spedire uno o entrambi i sistemi missilistici tattici dell’esercito (Atacms) che possono volare fino a 306 km, o il sistema di razzi a lancio multiplo guidato (Gmlrs).

Kiev - riporta Politico - preme per un annuncio sull’invio di tali dispositivi in occasione dell’Assemblea Generale dell’Onu della prossima settimana, ma è improbabile che questo possa accadere considerati i tempi stretti.

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