Ucraina, l'ammissione del comandante dell'esercito: "Siamo in una fase di stallo"

Il generale Zaluzhny, comandante delle forze armate ucraine, svela all'Economist la strategia per la nuova fase della guerra contro la Russia

Ucraina, l'ammissione del comandante dell'esercito: "Siamo in una fase di stallo"
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L’Ucraina prova ad uscire dall’angolo di una controffensiva che, lanciata a giugno contro l’esercito russo, non ha prodotto i risultati sperati. L’annuncio del nuovo piano di Kiev arriva dalle pagine dell’Economist che ha intervistato il comandante delle forze militari ucraine, il generale Valery Zaluzhny, e ha pubblicato un suo intervento nel quale viene esposto non solo il quadro della difficile situazione sul campo di battaglia, ma anche la strategia per rispondere all’aggressione di Vladimir Putin.

Come successo durante la Prima guerra mondiale abbiamo raggiunto un livello di tecnologia tale da farci ritrovare adesso in uno stallo”, ammette il generale che, in base alle rilevazioni condotte dal gruppo di ricerca indipendente United Ukraine, gode della fiducia dell’87% degli ucraini, secondo solo al presidente Volodymyr Zelensky. Il comandante in capo delle forze armate è ancora più diretto quando riconosce di aver commesso un errore sottostimando la capacità di Mosca di sopportare pesanti perdite nei combattimenti.

I piani originali della controffensiva prevedevano un’avanzata di 30 km al giorno, ragiona Zaluzhny. Ad oggi Kiev è riuscita a spostare il fronte di appena 17 km. Il generale ucraino, dopo aver cambiato comandanti e ricollocato soldati, ha trovato le risposte che cercava nell'analisi degli scontri ad Avdiivka e nella lettura del manuale militare “Breaching fortified defence lines”, pubblicato nel 1941 da un alto ufficiale sovietico. “Il fatto che noi vediamo tutto ciò che i nemici fanno e lo stesso vale per loro” richiede qualcosa di rivoluzionario come “la polvere da sparo inventata dai cinesi che usiamo ancora per ucciderci a vicenda”, afferma il comandante ai giornalisti del settimanale britannico.

La strategia che ha in mente il generale Zaluzhny non si basa su un’unica innovazione ma su una combinazione di tutte le soluzioni tecnologiche già esistenti. La nuova fase del conflitto dovrebbe puntare sull’ottenimento di un vantaggio strategico sul nemico fondato su cinque pilastri che prevedono l’impiego di droni di tipo avanzato, lo sviluppo di efficaci tecniche di guerra elettronica e della capacità di neutralizzare l’artiglieria e le mine russe. Il quinto elemento riguarda l'ottimizzazione del sistema di reclutamento dei soldati da mandare al fronte.

È importante capire che questo conflitto non può essere vinto con armi della vecchia generazione e con metodi obsoleti”, sostiene Zaluzhny per il quale la chiave per la vittoria è la tecnologia. In questo contesto particolarmente decisiva sarà la superiorità aerea garantita dai droni e dalla guerra elettronica contro i velivoli senza piloti russi anche se una svolta in questo campo non sarebbe imminente.

Il generale ucraino si mostra riconoscente per l’importante contributo fornito dagli alleati occidentali, “non sono obbligati a darci nulla e siamo grati per quello che abbiamo avuto” dichiara. Rileva però che i sistemi missilistici a lungo raggio e i carri armati ricevuti di recente avrebbero potuto fare la differenza se fossero arrivati prima. Il ritardo nella concessione degli armamenti avrebbe infatti consentito alla Russia di riorganizzarsi e potenziare le difese dopo i progressi di Kiev registrati nel 2022 a Kharkiv e Kherson.

Le implicazioni della strategia del comandante dell’esercito di Kiev lasciano intendere che la guerra non sia destinata a concludersi a breve e che con un avversario in vantaggio la tecnologia ha i suoi limiti. I due principali obiettivi del generale sono quindi impedire che il conflitto, cristallizzato nelle trincee, “possa durare anni e logorare l'Ucraina” e riportare il confronto militare con Mosca da una guerra di posizione a una di movimento. "Siamo onesti. La Russia è uno Stato feudale dove la risorsa più economica è la vita umana.

Per noi invece la cosa più costosa è la nostra gente. Dobbiamo trovare una soluzione” per raggiungere in fretta la vittoria. Altrimenti, conclude Zaluzhny, “scopriremo di non avere abbastanza uomini per combattere”.

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