Ultime fiammate di campagna elettorale negli Stati Uniti, dove oggi si vota per eleggere il presidente. Ma le polemiche e le sfide dialettiche non si placano. Donald Trump attacca a testa bassa Kamala Harris: "Stiamo mettendo insieme la più grande e più ampia coalizione nella storia politica americana. Include numeri record di elettori arabi e musulmani in Michigan, che vogliono pace - si legge in un post diffuso su X -. Sanno che Kamala e il suo gabinetto guerrafondaio invaderanno il Medio Oriente, con milioni di musulmani uccisi e avvieranno la Terza guerra mondiale. Votate Trump e riportate la pace".
In chiusura di campagna elettorale Trump ha promesso di "portare l'America" verso "nuove vette di gloria. Con il vostro voto - ha detto alla folla il candidato repubblicano - possiamo risolvere tutti i problemi con cui fa i conti il nostro Paese e portare l'America, il mondo, verso nuove vette di gloria".
Harris parlando da Philadelphia ha messo in guardia gli americani: "Potrebbero essere tra le elezioni più serrate della storia. Conta ogni voto". Fortissimo l'appello a non dare niente per scontato. "In queste elezioni abbiamo la possibilità di voltare finalmente pagina rispetto a un decennio di politica guidata da paura e divisione. Ne abbiamo abbastanza".
L'allarme dell'intelligence
I servizi segreti statunitensi hanno accusato la Russia di essere coinvolta "attivamente" in operazioni di disinformazione nei sette Stati chiave per le elezioni Usa: Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. "La Russia è la minaccia più attiva" in questi Stati americani, hanno accusato in una dichiarazione congiunta il Federal Bureau of Investigation (FBI), l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI) e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA). "Questi tentativi - avvertono - hanno il potenziale di incitare alla violenza, anche contro i funzionari elettorali".
Secondo l’ODNI di recente sui social è circolato un video con un’intervista ad una persona che affermava che era in corso una frode con schede false e alterazioni delle liste elettorali per favorire Kamala Harris in Arizona.
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