Meloni al G7 sulla guerra in Ucraina: "Priorità è pace giusta e duratura"

Il messaggio del primo ministro a Kiev: "L'Italia c'è stata in questi tre anni difficili e ci sarà, insieme al resto d'Europa e dell'Occidente"

Meloni al G7 sulla guerra in Ucraina: "Priorità è pace giusta e duratura"
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La priorità è una pace giusta e duratura: la linea di Giorgia Meloni sulla guerra in Ucraina è chiara e limpida. Il primo ministro ha ribadito la sua visione durante la videoconferenza dei leader del G7 organizzata dalla Presidenza di turno canadese in occasione del terzo anniversario dell’aggressione russa contro Kiev. L’obiettivo è scrivere la parola fine al conflitto, ma servono garanzie di sicurezza efficaci per l’Ucraina, mirate anche a prevenire future guerre.

"L'Italia c'è stata in questi tre anni difficili e ci sarà, insieme al resto d'Europa e dell'occidente, per un futuro di sovranità, prosperità e soprattutto di libertà" le parole della Meloni. Come riportato da Palazzo Chigi, il premier nel corso del suo intervento "ha ribadito come la priorità dell'Italia sia quella di costruire, insieme ai partner europei e occidentali e insieme all'Ucraina, una pace giusta e duratura. Una prospettiva di pace oggi possibile grazie all'eroica resistenza del popolo ucraino e al sostegno occidentale mai venuti meno in questi tre anni, e che dovrà basarsi sulla definizione di garanzie di sicurezza reali ed efficaci”.

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La strategia della Meloni è quella dell’unità nonostante la distanza tra Ue e Stati Uniti. Il premier rappresenta un ponte tra Bruxelles e Washington – oggi ha nuovamente incassato elogi da Donald Trump – ma un’ulteriore frizione è stata annotata all’assemblea generale dell’Onu, con gli Usa che hanno scelto di astenersi sulla risoluzione che condannava l’aggressione russa e chiedeva la restituzione a Kiev dei territori occupati. Voto favorevole, invece, da parte di 93 Paesi, Italia compresa. Come evidenziato dal ministro della Difesa Guido Crosetto, per Roma la Russia è il Paese aggressore e la pace "non deve significare umiliare un popolo libero che non ha fatto altro che morire e sacrificarsi per difendersi".

Per quanto riguarda il dossier Ucraina, la Lega ha tenuto a prendere posizione sulle parole di Emmanuel Macron sull’invio di truppe europee. "Nessun soldato italiano in Ucraina" la breve nota del Carroccio. Così, invece, il deputato della Lega e responsabile del dipartimento Esteri del partito Paolo Formentini: “Finalmente si delinea una prospettiva di pace per l’Ucraina.

Pensare, come vorrebbe Macron, ad un invio di truppe straniere al fronte, incluse quelle italiane, avrebbe l’effetto di inasprire il conflitto, e va nella direzione opposta a quella che abbiamo sempre auspicato. Ribadiamo il nostro no all’invio di truppe italiane”.

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