La grande fuga dal M5s: così gli ex grillini sparpagliati in tutti gli altri partiti

È record per il Movimento 5 Stelle che dall'inizio della legislatura ha salutato 55 eletti che si sono sparpagliati in tutti gli altri partiti con l'unica eccezione dell'SVP

La grande fuga dal M5s: così gli ex grillini sparpagliati in tutti gli altri partiti
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Il Movimento 5 Stelle dell'attuale legislatura ha un primato, forse due: da quando è iniziata, ha visto migrare ben 55 dei suoi in altri partiti. Circa uno su sei grillini se n'è andato dal movimento e ha trovato casa in altri schieramenti. O meglio, tutti i partiti e i movimenti che oggi siedono alla Camera e in Senato hanno dato ospitalità ad almeno un grillino. Gli unici a non averne accolto nemmeno uno sono i tirolesi del Svp. Forse non era mai successa una migrazione così massiccia e, soprattutto, non era mai successo che gli appartenenti a uno schieramento si disperdessero e si distribuissero in maniera così omogenea tra i banchi di opposizione e maggioranza.

Emanuele Lauria su Repubblica ha individuato i dissidenti pentastellati che hanno fatto le valige andandosene dal Movimento 5 Stelle e ha scoperto che è il gruppo della Lega al Senato ad aver accolto il maggior numero di grillini: ben quattro. Due di loro hanno chiesto accoglienza al Carroccio dopo aver dato voto contrario all'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il processo Open Arms. Poi c'è il gruppo alla Camera del Partito Democratico, che invece ora conta tre pentastellati tra le sue fila. Non tre qualunque, perché tra questi c'è anche Michele Nitti, importante artista e direttore d'orchestra, che fu una delle candidature più illustri del Movimento 5 Stelle. "La prima di un Maestro in parlamento dai tempi di Giuseppe Verdi", dissero con grande entusiasmo all'epoca.

Questa migrazione non contribuisce alla credibilità e, soprattutto, a costruire una percezione di coerenza negli elettori del Movimento 5 Stelle. Se gli eletti abbandonano la nave per trovare riparo in altre realtà e, soprattutto, se sono così tanti quelli che se ne vanno, evidentemente c'è un problema. Tra chi ha lasciato il Movimento 5 Stelle c'è anche chi si è unito ad Azione, il movimento di Carlo Calenda e chi si è unito alle fila di Fratelli d'Italia con Giorgia Meloni. Uno dei migrati è il parà della Folgore Davide Galantino, che è anche stato coinvolto in una rissa alla Camera proprio contro il suoi ex compagni di scranno. E sono stati loro a rivolgergli gli insulti più pesanti, tra cui "venduto di merda", come da lui stesso riferito, ma il ragazzone è stato difeso dai suoi nuovi compagni. Se nessuno dei grillini ha voluto unirsi ai tirolesi, due di loro, eletti a Cerignola e Pesaro sono finiti a rappresentare gli italiani all'estero.

Poi c'è Matteo Dell'Osso, ingegnere malato di sclerosi multipla, che abbandonato il Movimento 5 Stelle per unirsi a Forza Italia quando non venne sostenuto nei suoi emendamenti in favore dei disabili: "Mi sentii tradito e andai a Palazzo Grazioli con l'amica Renata Polverini: Berlusconi si mostrò elegante e generoso, mi regalò tre cravatte e mi disse: 'Spero che altri come lei aprano gli occhi'. I 5Stelle sono invidiosi del Cavaliere come di tutte le persone di successo".

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