Per il 73% degli Under 30 informazione importante ma faziosa per il 66%

Regge la tv con il 66%, la rete con il 75% ma nel 2009 la usava solo il 31%

Per il 73% degli Under 30 informazione importante ma faziosa per il 66%

La corsa della politica ai social e alla rete conferma quanto le nuove generazioni la abbiano come riferimento. Smartphone e app ma anche social e siti sono la maggiore fonte di ispirazione e informazione. Gli Under 30 non hanno dubbi su mezzi e credibilità dell’informazione italiana. Demopolis traccia il trend dal 2009 ad oggi per l’ordine nazionale dei giornalisti.

Se regge la tv malgrado il passo in avanti degli online, la estremizzazione della politica e dell’informazione rende questa poco credibile al 66% dei giovani dai 18 ai 29 anni. Ma se cala la credibilità ritengono il giornalismo importante il 40%, fondamentale il 33 con un totale di credito pari al 73% contro un 7% che lo ritiene ininfluente ed un 20 poco utile. All’informazione in generale anche uno spaccato sul giornalismo d’inchiesta che conferma la rabbia per quanto non vada nel nostro paese tanto da stimolare l’interesse del 70% dei giovani, ripartito tra molto interessato per il 33% ed abbastanza per un 37. Un 26%, invece, poco attratto ed un 4% per nulla.

Su cosa si concentrano i giovani nel cercare le notizie? L’argomento più dibattuto, specie nella diatriba governo giamaicano - Bruxelles, attraggono solo il 42% degli Under 30 nel valutare le info europee e mondiali mentre il 70% da la priorità ai fatti locali legati alla propria città e regione, contro un 67 che legge quelle nazionali.

I diciotto/ventinovenni hanno le idee chiare rispetto ai mezzi da usare per informarsi e, seppur utilizzando le nuove tecnologie, non trascurano i tradizionali ma il 75% usa quotidiani online, portali d’informazione e siti web. Il 66% sceglie i tg nazionali, regionali e locali ed i programmi tv, il 63% Facebook, YouTube ed altri social (nel 2009 solo il 15%), il 30 la radio, il 25% le app sugli smartphone. Seppur la rete avanzi, più della metà dei giovani dubitano della credibilità di questa, infatti il 56% dice di farlo spesso, qualche volta il 35% e è ritenuta sempre credibile per solo il 9% contro l’assoluta fiducia che il 15% da ai mezzi tradizionali per i quali c’è da esser scettici, per gli storici mezzi di news, per il 34 contro un 51% che ritiene, solo qualche volta, non credili le news di tv/radio e giornali cartacei. Cosa non apprezzano i giovani dell’informazione? Al primo posto con il 65% la faziosità politica, il 56% rifiuta la non obiettività, il 48% la superficialità, con cui si farebbe informazione, e per il 43%, la stampa nazionale, farebbe poca informazione d’inchiesta e di denuncia.


Riassumendo i trend: tg nazionali e locali, programmi di informazione tv nel 2009 erano seguiti dal 76% dei giovani che, a distanza di 10 anni, sono il 10% in meno; siti web e testate online aumentano del 44% rispetto al 31 del 2009 e l’informazione da Facebook, YouTube ed altri social, in 10 anni, cresce dal 15 al 63% malgrado la credibilità di cui abbiamo già chiarito.

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