Addio glutine, caffè e birra. Il paniere Istat dei salutisti

Viviamo da malati per morire sani

Addio glutine, caffè e birra. Il paniere Istat dei salutisti

Il paniere dei salutisti. L'annuale fotografia che l'Istat scatta alle abitudini - e ai tic - degli italiani quest'anno è un'istantanea triste e ingiallita di quello che siamo diventati. Viviamo da malati per morire sani. Niente caffeina, poco alcol e niente musica. Ci manca il sesso - che per ora non è tra i beni di consumo... - e poi abbiamo messo in soffitta il meglio della nostra esistenza. Ma che cavolo (che va bene, in quanto verdura altamente vitaminica) di vita è questa? A furia di cercare cibi free da qualsiasi cosa siamo diventati schiavi di ogni ossessione salutista. Pensate al glutine, poverino, ormai al supermercato è messo al bando come un terrorista. È tutta un'esposizione di cartelli che ne giurano l'assenza. Siamo tutti diventati allergici? Probabilmente no, è anche una moda. È il desiderio di seppellire il destino sotto una valanga di aspartame. Nella speranza che si dimentichi di noi. Così gli italiani sembrano diventati intolleranti alla normalità e al piacere, più che al glutine.

Ma vale la pena vivere una vita da malati ancor prima di ammalarsi? Perché è vero che ci hanno fatto un paniere così con le tasse e non è certo il momento di pasteggiare a champagne, ma ogni tanto una birra (alcolica) e un caffè (vero) possiamo anche concedercelo. Anzi, dobbiamo.

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