La voce di un possibile ritiro entro un anno delle truppe italiane dall'Afghanistan manda in tilt il governo. L'annuncio sarebbe arrivato da alcune fonti del Ministero della Difesa: "Il ministro Trenta ha dato disposizioni al Coi di valutare l’avvio di una pianificazione per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan". Le stesse fonti avrebbero aggiunto: "L’orizzonte temporale potrebbe essere quello di 12 mesi". Una posizione abbastanza chiara quella del Ministero guidato da Elisabetta Trenta. Ma subito dopo l'annuncio è arrivato lo stop della Lega. Fonti del Carroccio infatti affermano: "Facciamo quel che serve per riportare pace e stabilità. Al momento nessuna decisione è stata presa ma solo una valutazione da parte del ministro per competenza". In questo quadro pesano anche le parole del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi che (come riporta laStampa) in una conferenza stampa a Gerusalemme ha affermato: "Ritiro Italiano? Lo apprendo da voi. Ne parlerò con Roma".
Insomma il governo a quanto pare si triva davanti ad un cortocircuito. Circostanza questa sottolineata dalla capogruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini: "Ministro Trenta annuncia ritiro soldati italiani da Afghanistan; Ministro Moavero afferma di non saperne niente.... come comunicazione interna questo governo è al top! Provino con Whatsapp". Infine su questo fronte arrivano anche le parole dell'ex parlamentare grillino, Alessandro Di Battista: "Il ritiro delle truppe dell'Afghanistan (di tutto il contingente entro un anno) è una splendida notizia. Ho lottato tanto per questo obiettivo e con me ha lottato tutto il Movimento. In Afghanistan abbiamo perso uomini valorosi nonché sprecato più di 5 miliardi di euro dei cittadini italiani", ha scritto su Facebook. Poi ha aggiunto: "Ho appena parlato con Luigi Di Maio - scrive ancora - complimentandomi per la decisione. Si tratta di un altro successo di questo governo. Faccio i miei complimenti anche al Ministro della Difesa Trenta.
Sarà bellissimo vedere i nostri soldati far ritorno già nei prossimi mesi". Infine è arrivata anche una nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea che la decisione è stata "condivisa" anche dalla Presidenza del Consiglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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