Alfano nei guai, un altro senatore se ne va

Alfano nei guai, un altro senatore se ne va

RomaVigilia di Natale infuocata per l'Ncd: perde un senatore che fa le valigie e lascia il gruppo; perde le staffe sull'accelerazione dell'Italicum in Senato; perde alla Camera sulla partita dell'Imu agricola. Risse interne e risse con Renzi, insomma. La defezione riguarda il senatore Antonio Caridi, reggino, che da tempo manifestava la sua irritazione. Scopellitiano, il senatore Caridi è passato al gruppo Grandi autonomie e libertà (Gal) e molti sostengono che sia l'anticamera per un rientro nelle file di Forza Italia. Le ragioni del suo addio? Questioni locali, giurano tutti. Caridi è stato sempre in rotta di collisione con il potentissimo collega calabrese, senatore Tonino Gentile.

I nervi tesi dell'Ncd si sono manifestati anche contro il governo, di cui lo stesso Ncd fa parte. L'accelerazione sull'Italicum non è andato giù a una pattuglia di senatori alfaniani. Tra questi, Lancella, Viceconte, Esposito, Pagano, Torrisi, Aiello, Bilardi, Gentile, Colucci, Bonaiuti e Giovanardi. Proprio Giovanardi spiega al Giornale : «Ma come? Il Parlamento, in Commissione, lavora per giorni e giorni. Poi arriva il governo, presenta i suoi emendamenti e stravolge tutto. Non solo calpesta il nostro ma poi vuole incardinare subito la legge elettorale... Ma siamo matti? Tutto perché a Renzi serve fare la supercazzola e garantire il Nazareno con l'appoggio di Fi». Veleni.

Che non mancano neppure alla Camera dove Renzi ha rifilato uno schiaffo ad Alfano sul tema, carissimo a quest'ultimo, dell'Imu agricola. L'alfaniano Alessandro Pagano aveva chiesto che in commissione Finanze di Montecitorio si approvasse una mozione per abolire l'odiosa tassa sui terreni agricoli. Mozione votata e bocciata. La rissa scatta quando Marco Causi (Pd) manda una mail a Pagano accusando di essere «scorretto nel metodo e nel merito. Il governo aveva detto che non si poteva togliere l'Imu. Ncd è un partito di maggioranza che cerca di mettere sotto il governo!». Mail mandata in copia ai capigruppo De Girolamo e Speranza in copia.

La risposta di Pagano è ferma: «La nostra posizione non è mai stata segreta. Scorretto semmai è il Pd. A questo punto chiedo che si convochi un tavolo tra i gruppi di maggioranza per chiarire le incomprensioni che rischiano di minare riforme».

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