Dopo le manifestazioni di piazza, il ministro dell’Interno Angelino Alfano si smarca radicalmente sulle unioni civili: “Sì a più diritti, no ad un’equivalenza con il matrimonio. E su questi punti non mi pare che al momento esista una mediazione efficace”. Una mediazione per il leader di Area popolare, principale alleato del Pd al governo, necessaria. Anche perché se l’attuale testo passasse con i voti del M5s e di Sinistra italiana “non sarebbe un bene per la coalizione”.
Ma non ci sono solo le unioni civili. Intervistato da Huffpost, il titolare del Viminale tocca tutti i punti dell’agenda politica, dallo scontro con Bruxelles, ai casi banca Etruria e Carrai, passando per l’ingresso di Verdini in maggioranza e le strategie per le prossime amministrative. Sulla sua presenza in piazza per il Family Day, afferma: "Ricoprendo l’incarico di ministro dell’Interno ho il compito di supervisionare che l’intera manifestazione si svolga in un clima sereno e ordinato. È l‘unica cosa che mi impedisce di andare: sarò in piazza con la mente e con il cuore". Sul fronte delle nuove alleanze parlamentari, Alfano precisa: "Questa legislatura, questo governo, queste riforme e questa ripresa dell’economia senza di noi non ci sarebbero. Abbiamo per primi visto giusto nel considerare l’irreversibilità del declino del vecchio centrodestra. Oggi noi incassiamo un dividendo politico, ma quel che più conta il paese incassa un periodo di stabilità, di riforme e di ripresa. Verdini è arrivato dopo a decisioni simili alle nostre, e così altri provenienti dall’ex Pdl. E questo per me è motivo d’orgoglio, perché significa che la strada che abbiamo indicato era giusta". E ancora: "La maggioranza è quella che vota la fiducia, Verdini non vota la fiducia, e la maggioranza tiene lo stesso. La vicenda delle vicepresidenze è giusta, perché le opposizioni hanno reagito al passaggio delle riforme in Senato impedendo al gruppo Ala di avere una propria rappresentanza negli uffici di presidenza. Noi abbiamo voluto riconoscere il loro impegno sulle riforme con questo gesto, ma non c’è nulla di più". Ma sulla scelta di non partecipare al Family Day di Alfano interviene Calderoli: "Il ministro Alfano ci racconta che vorrebbe andare al Family day ma non potrà essere in piazza perchè, parole sue: ’Ricoprendo l’incarico di ministro dell’Interno ho il compito di supervisionare che l’intera manifestazione si svolga in un clima sereno e ordinato.
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