Non c’è pace per Giuseppe Conte. Nemmeno il tempo di archiviare le vacanze, e il lancio della sua leadership, che sul Movimento 5 Stelle aumenta la pressione. Nelle prossime ore infatti, nascerà Partecipazione attiva, un nuovo partito promosso da vari fuoriusciti dal M5S. Ad animare l’iniziativa è stata la consigliera regionale del Lazio, Francesca De Vito, che ha bocciato il progetto contiano.
“La strada del Movimento2050 non mi appartiene ma questo non significa abbandonare gli obiettivi e le promesse fatte in campagna elettorale. Rifiuto e vado avanti con le stelle nel cuore ma non più sulla bandiera”, ha scritto De Vito sulla propria pagina Facebook, annunciando per domani, venerdì 3 settembre, la presentazione del soggetto politico. Di fatto è l’evoluzione del #MovExit, nato il 10 agosto, nella “notte delle stelle cadenti”, la manifestazione, promossa da decine di attivisti e rappresentanti nelle Istituzioni, per dire addio al M5S.
Partecipazione attiva contro il M5S
Partecipazione attiva prende così forma, trovando la sponda in Parlamento nella componente L’Alternativa c’è, che nei prossimi giorni attende di costituirsi come gruppo alla Camera. I due cammini sono al momento divisi, ma con un proficuo dialogo. Le parole d’ordine di Partecipazione attiva sono un colpo al cuore del Movimento. “Il primo tra i principi ispiratori è la partecipazione realizzata attraverso l'applicazione della democrazia diretta, esercitata prioritariamente attraverso la rete. Il fine primo è di offrire a tutti gli iscritti la possibilità di definire l’azione politica e ogni altra scelta fondamentale”, spiegano i promotori del partito.
E ancora: “Gli altri principi ispiratori sono la solidarietà, la condivisione, la crescita sociale e culturale volta alla realizzazione di un sano e consapevole confronto democratico”. Insomma, i concetti del primo Beppe Grillo che vogliono fare breccia tra chi si riconosceva nei 5 Stelle delle origini. Un’idea confermata da De Vito: “Vogliamo proseguire sulle orme del progetto iniziale, che ha visto nascere, costruire e riuscire vittorioso il M5S, rendendoci, però, conto che quel Movimento é stato sostanzialmente svilito ed azzerato. Da zero dobbiamo ripartire, perché il cambiamento cui si aspirava possa essere effettivamente realizzato, iniziando dalla crescita dei territori, sui quali si basa la nostra forza principale”.
I problemi di Conte sulle Amministrative
La leadership di Conte, insomma, non riesce a spiccare il volo. E non solo per gli avversari esterni. Anche all’interno crescono le perplessità: la mancata candidatura della lista dei 5 Stelle alle suppletive di Roma Primavalle ha acceso la spia dei malumori tra chi auspicava una partenza sprint del nuovo capo. “Una non decisione assunta in silenzio, ed è questo l’aspetto più errato”, spiegano a IlGiornale.it. In questo clima, il primo vero esame è in arrivo con le Amministrative. A Milano è arrivata, last minute, la candidatura a sindaco di Layla Pavone. Una mossa necessaria, che conferma la debolezza sul territorio. Non va meglio in altri Comuni, in cui si profila addirittura la rinuncia alla candidatura dove c’è la certezza di andare verso una disfatta: la certificazione di questa strategia è rappresentata dai casi di Benevento e Caserta, dove il Movimento non presenterà candidati.
Del resto anche in una ex roccaforte, come Torino, la situazione non è delle migliori: la candidata Valentina Sganga, chiamata a raccogliere l’eredità di Chiara Appendino, non ha possibilità di vittoria. I sondaggi confermano insomma il trend: il Movimento risulta quasi ovunque lontano dal centrosinistra e dal centrodestra.
Solo a Roma c’è qualcuno che accredita Virginia Raggi in grado di arrivare ai ballottaggi. Per il resto i 5 Stelle non sono pervenuti, confermando l’assenza dell’effetto-Conte. Mentre dall’esterno gli ex si organizzano per prendersi i voti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.