Altro che scuse dall'Olanda Per Roma insulti e minacce

In vista del match di ritorno, sul web provocazioni legate alla Barcaccia: «Vi accoltelliamo». E Alfano svicola

Altro che scuse dall'Olanda Per Roma insulti e minacce

Noi e l'Europa calcistica siamo divisi dalla bottiglia. L'Italia della minerale non gassata, l'Italia degli analcolici stadi e delle ordinanze fantoccio fa i conti col resto del mondo. Che dentro e fuori il rettangolo di gioco va avanti a doppio malto. E ne va orgogliosa. È una religione per uomini veri certificata dai fatti, oltreché da un noto spot alcolico che l'Uefa manda in onda nell'intervallo delle partite. Detto questo (e detto che già ieri mattina centinaia di scozzesi si aggiravano ciondolanti, pinta in mano, per le vie del centro milanese) c'è ancora qualcuno che casca dalle nuvole, che non vuole capire la questione. Come il nostro ministro dell'Interno Angelino Alfano che ieri non se l'è sentita di spiegare all'aula come mai 500 tifosi olandesi abbiano potuto tenere in scacco un'intera città. Possibile mai? Possibile se si beve dalla mattina alla sera e la polizia non si fa sentire. E ora, a Rotterdam, c'è pure qualcuno che minaccia i tifosi della Roma di non finirla qui. Il colmo.

Ma andiamo con ordine, partendo da Alfano che cavalca la teoria che a Roma, tutto sommato, non è successo nulla di irreparabile. Da quando un presidente di un gruppo di maggioranza se ne è uscito dicendo «E cosa sarà mai successo a piazza di Spagna?» la faccenda si è arenata di colpo. E Angelino ha fatto slittare a martedì la procedura per l'informativa sugli incidenti. Ironico il leghista Candiani: «Non è successo niente? Infatti mancano ancora il Colosseo, la Fontana di Trevi, Piazza Navona, il Pantheon...». Rincara De Petris: «E invece sarebbe stato importante ascoltare Alfano, sarebbe stato un segnale in vista della partita di Rotterdam che a questo punto è a rischio. Tutto rinviato».

Se ne parlerà la prossima settimana quando potremmo stare qui a commentare altri incidenti. Se non fossero bastati i fatti dello scorso giovedì in piazza di Spagna ad alimentare la tensione per la trasferta dei 2700 romanisti attesi questa sera a Rotterdam, i presupposti per la gara di ritorno di Europa League lasciano spazio all'allerta massima, a una preoccupazione che coinvolge da giorni l'intero assetto organizzativo delle forze di polizia olandesi. I gruppi organizzati del Feyenoord, infatti, per prepararsi all'arrivo dei supporter giallorossi hanno pensato di accoglierli con la creazione di una t-shirt ad hoc: l'immagine in primo piano è quella della Barcaccia con scritto «Je Suis Fountain». Sotto, la didascalia più allarmante: «Stavamo solo scherzando, ci vediamo giovedì, arriviamo. Voi accoltellatori feccia della As Roma». A postarla su Twitter l'account dei tifosi olandesi. Gli stessi che, poche ore più tardi - dal profilo @FeijenoordZVL - hanno rivelato che si tratterebbe di un'immagine photoshoppata: «Non abbiamo alcun problema con i tifosi giallorossi, solo con quelli che verranno in cerca di guai», si legge in uno dei cinguettii. Posto dunque che si potrebbe trattare di una maglietta non finita effettivamente nel mercato olandese, resta certamente la forte preoccupazione per il confronto di coppa tra le due tifoserie.

Nel loro piccolo le squadre cercano di far finta di niente per non appesantire l'attesa del match di coppa. Poco allineato, invece, capitan Totti che prende il toro per le corna e rilancia il modello greco. «Se mi diverto ancora vedendo quello che succede fuori dagli stadi? Macchè, io mi diverto solo in campo.

Per quanto mi riguarda dovrebbero fare come in Grecia e prendere provvedimenti, oppure multare o fermare le società di questi tifosi che fanno dei casini. Ma tanto in Italia questo non succederà mai». Italia, Francesco?

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