Arriva una new entry nel Pd. Il deputato Sebastiano Barbanti, eletto col Movimento Cinquestelle, oggi ha sancito il suo terzo cambio di casacca da un gruppo a un altro nel giro di tre anni. Dopo una parentesi in Alternativa Libera e al gruppo misto, ora il deputato calabrese viene accolto a braccia aperte dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti.
Il braccio destro del premier Renzi annuncia con orgoglio: "Con Sebastiano Barbanti l'amicizia non nasce cinque mesi fa. Ci siamo conosciuti e confrontati dal primo giorno di ingresso in Parlamento. Abbiamo anche discusso perché avevamo e abbiamo tante posizioni contrastanti” e “quando dopo vari mesi mi ha comunicato la propria decisione di fare parte del nostro gruppo sono rimasto contento perché so che il Pd oggi non solo ha un deputato in più ma ha una risorsa in più”. il diretto interessato ha spiegato così la sua scelta: “L’'interlocuzione con il Pd è diventata la più naturale, ora è l'unica realtà che può incidere sulla vita quotidiana delle persone, da qui la mia scelta. Nel Misto ero un cavaliere solitario, sentivo la necessità di una politica di respiro più ampio". Con il Pd, "avrò la possibilità di incidere anche sul territorio, portare avanti la mia politica". Rispetto all’inizio della legislatura "questo è un altro Pd - replica- in piena discontinuità con alcune realtà del passato. Renzi ha inciso e ha radicalmente rivoluzionato il partito. Sicuramente ha portato un vento di cambiamento, tutto gli si può dire tranne che non stia tentando di cambiare le cose. E' un rivoluzionario". Per le critiche che inevitabilmente gli arriveranno dai grillini, Barbanti dice: “"In tre anni sono cambiate tante cose, ho ricevuto diversi attacchi dal Movimento 5 Stelle e me ne aspetto degli altri, come è giusto che sia per un movimento squadrista agli ordini di Casaleggio". Ma Barbanti ne ha anche per Grillo definito un demagogo che chiacchera. “Si pensi solo al balletto sulle unioni civili. La rivoluzione di Renzi invece si tocca con mano”, dice la new entry del Pd.
Chissà cosa ne penserebbe il Matteo Renzi del 2010 che a ‘Porta a Porta’ si scagliava contro i voltagabbana? “È ora di finirla con chi viene eletto con qualcuno e poi passa di là. Vale per quelli di là, per la sinistra e per tutti. Se c'è l'astensionismo è anche perché se io prendo e decido di mollare i miei...
Mollo i miei, ed è legittimo farlo, per carità; però devo avere anche il coraggio di avere rispetto per chi mi ha votato perché chi mi ha votato non ha cambiato idea”, disse l’allora sindaco di Firenze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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