A volte l'età aiuta. Anche quando si è più anziani. È il caso di Guido Bellardo Gioli, neo sindaco di Ribordone, piccolo Comune in provincia di Torino. Anche qui si è votato per il rinnovo della giunta. Il primo turno era finito in pareggio, con i due candidati che avevano ottenuto 19 voti a testa. Una situazione di sostanziale parità che si è ripetuta 15 giorni dopo al ballottaggio. Come l'ex sindaco Gioli, della lista "Riburda", anche il suo sfidante Paolo Giovanni Chiolerio, lista "Montagne e Aquila", ha preso 21 voti.
Chi vince? Il più anziano. Lo prevede la normativa di cui al Testo Unico sugli Enti Locali, Decreto Legislativo 267/2000. Infatti, per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale nelle città con una popolazione sotto i 15 mila abitanti "è proclamato eletto sindaco il candidato alla carica che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti si procede ad un turno di ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano di età". Insomma, essere più anziani non è sempre una cosa negativa. Anzi, alle elezioni è addirittura un vantaggio.
Come successo al neo sindaco Gioli, nonostante al ballottaggio abbia preso "solo" il 50% dei voti, il 2,5% in più del primo turno dove i due candidati che si sono contesi fino all'ultima scheda la poltrona di sindaco non erano riusciti a convincere solo due cittadini di Ribordone, che avevano votato Sabrina Cresto Ferrino. Al primo turno, come racconta il Quotidiano Canavese, erano andati alle urne 41 elettori su 50.
Un'affluenza dell'82 per cento aumentata al ballottaggio in cui hanno votato 42 residenti. Alla fine, a fare la differenza è stata una scheda bianca. E poi dicono che andare a votare non serva a niente...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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