Anche il bonus vacanza a rischio flop. La protesta dei B&B: "Non accettatelo"

Le aziende costrette ad anticipare la liquidità rifiutano i clienti che lo usano. In Romagna è valido in meno di un hotel su due.

Anche il bonus vacanza a rischio flop. La protesta dei B&B: "Non accettatelo"

Fatto il bonus, trovata la fregatura. Quella del bonus vacanza l'hanno individuata molto velocemente gli albergatori, tanto che in molti hanno già deciso di non accettare prenotazioni da parte di chi intenda pagare tramite bonus vacanza. Il motivo è presto detto: all'hotel tocca incassare al posto del denaro un credito da riscuotere poi attraverso la dichiarazione dei redditi, con una procedura per nulla semplice (ovviamente), per cui ci sarà probabilmente bisogno dell'assistenza del commercialista, quindi altri costi.

Il bonus pensato dal governo può arrivare fino a 500 euro ed è destinato a famiglie con un Isee sotto i 40mila euro. Ma non è che i 500 euro vengano accreditati alla famiglia e poi spesi per pagare il conto in albergo, la procedura è molto più farraginosa. In sostanza al momento del pagamento della vacanza, chi ha ottenuto il bonus avrà diritto ad uno sconto che può valere fino all'80 per cento del bonus (se il soggiorno costa 500 euro, il bonus coprirà 400 euro) mentre il restante 20 per cento diventa una detrazione di imposta usare nella successiva dichiarazione dei redditi, sempre che si abbiano.

Per il cliente questa formula può anche andare bene, il problema è per la struttura ricettiva (hotel, b&b, campeggio, agriturismo) che non incasserà quattrini ma solo un credito fiscale. È chiaro che, in un momento in cui il problema del turismo è proprio la mancanza di liquidità, il bonus vacanza non è affatto una buona soluzione per gli imprenditori del settore. Alcune associazioni infatti si stanno mobilitando, invitando a non accogliere i possessori del bonus vacanze. In Campania si è mossa Atex, l'associazione che raggruppa molte strutture extralberghiere tra Costiera Amalfitana e Capri, con un messaggio molto chiaro ai propri associati: «Rifiutate le richieste!». La protesta, spiega il presidente Sergio Fedele, è contro una misura che «invece di agevolare le strutture turistiche, le zavorra costringendole a sostenere costi senza incassare, in un momento drammatico», oltre a costringerle a seguire «una procedura burocratica complessa e pesante per poi aver diritto al riconoscimento del beneficio».

Su oltre 1200 alberghi della Riviera romagnola promossi sul sito info-alberghi.com più della metà non accetta il bonus vacanze. Ancora meno per i B&B, secondo una ricerca fatta dalla piattaforma Bed-and-Breakfast.it sulla base di 15mila interviste effettuate tra i propri associati, il bonus vacanza verrà accettato solo dal 2,6% delle strutture.

Ma anche per chi intende utilizzarlo la procedura non è semplice. L'Agenzia delle Entrate ha appena pubblicato una guida in proposito, di ben venti pagine. L'uso richiede anche una buona dimestichezza con la tecnologia, perché bisogna scaricare una app di PagoPa, poi accedere tramite Spid previa presentazione di una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), dopo la quale la app fornirà un QR code da presentare in hotel.

Tutto chiaro? Non sembra, visto che la maggioranza degli italiani che pure ne avrebbero diritto non sembra intenzionata a chiedere il bonus vacanza. Non stupisce dunque che, come emerge da un sondaggio condotto da Swg con Confesercenti, solo due italiani su dieci (il 21%) dichiarino di essere intenzionati ad utilizzare il bonus.

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