Anche Conte ora si accorge della patrimoniale sulla casa

Il leader M5s a Draghi: no a tasse sulle abitazioni. L'allarme di Fi: potenziali rincari del 125% in futuro

Anche Conte ora si accorge della patrimoniale sulla casa

Per il termometro della politica il tema del catasto resta quello più caldo, dopo che il voto in commissione Finanze della Camera ha salvato la riforma del sistema di valutazione degli estimi catastali così come prefigurata dalla legge delega sulla riforma fiscale. Il centrodestra continua a ribadire che il governo non deve mettere mano a nuove tasse mentre il centrosinistra rassicura che non si correrà questo rischio. «Con la revisione degli estimi catastali hanno armato i missili in attesa di poterli scagliare al momento opportuno sulle famiglie italiane». Una metafora adatta ai tristi tempi che stiamo vivendo la propone il deputato azzurro Alessandro Cattaneo, che giovedì era insieme con il capogruppo Paolo Barelli e il presidente della Commissione Luigi Marattin (Iv) a Palazzo Chigi per tentare una mediazione sull'emendamento della discordia (quello che voleva sostanzialmente espungere il tema del catasto dalla delega fiscale). «Secondo alcune stime attendibili - spiega l'ex sindaco di Pavia - l'Imu sulle seconde case potrebbe aumentare in media del 125%. Così come potrebbero esserci implicazioni anche sul calcolo Isee, perché la prima casa subirebbe aumenti percentuali in media del 300%. Con punte del 600% a Palermo e 450% a Catanzaro. Questo significa che molte famiglie, soprattutto al Sud, in futuro non potrebbero più godere delle agevolazioni calcolate tramite Isee, perché questo sarà più alto».

Insomma c'è il rischio che quella che oggi sembra una innocua digitalizzazione e riforma del catasto domani possa essere il trampolino per nuove imposte. E anche i Cinquestelle aprono finalmente gli occhi. Tanto che lo stesso leader, Giuseppe Conte, prova a mettere paletti. «Va bene la digitalizzazione e la riforma degli estimi - dice l'ex premier - ma abbiamo avvertito Draghi che il nostro Movimento si opporrà a qualsivoglia patrimoniale e nuova tassa sulla casa». Il tema, insomma, è tutt'altro che un «futile parapiglia» come, a confronto della crisi energetica e della guerra in Ucraina, viene visto da parte del mondo dell'informazione.

Anche il sindacato è arrivato a spaccarsi sul tema. «La rivalutazione dei valori immobiliari - tuona Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil - è un'azione ormai necessaria». Il problema, avverte il segretario dell'Ugl Paolo Capone, è sapere chi si vuole proteggere. «Come rilevano i dati Istat, l'80% degli italiani possiede una casa di proprietà. Colpire gli immobili significa danneggiare la classe media e bassa del Paese» spiega Capone ricordando che l'aggiornamento degli estimi catastali «equivale di fatto all'imposizione di una nuova tassa patrimoniale».

Come ricordava già ieri Paolo Barelli, è singolare una legge delega su un tema (il catasto) per il quale era sufficiente un atto amministrativo. E sono in tanti a pensare che si tratti di un primo passo politico verso l'aumento della tassazione.

«Ciò che ci differenzia dalla sinistra - conclude Cattaneo - sta proprio in questo: loro ritengono che in Italia ci sia una sottotassazione della casa; noi, invece, pensiamo che il bene rifugio per eccellenza non debba essere tassato più di quanto non sia adesso».

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