Anche l'Accademia della Crusca boccia la stepchild adoption

Dopo bail-in la lotta dell'Accademia della Crusca contro gli anglismi continua...

Anche l'Accademia della Crusca boccia la stepchild adoption

La stepchild adoption bocciata anche dall'Accademia della Crusca. Il suo presidente onorario, Francesco Sabatini, ritiene improponibile l'anglismo inserito nel ddl Cirinnà e consiglia la perifrasi 'adozione del figlio del partner'. O meglio ancora il neologismo, "adozione del configlio", inventato dallo stesso Sabatini per analogia con altre parole che riguardano i gradi di parentela come compare, consuocero, consuocera.

Questo il giudizio del gruppo Incipit dell'Accademia della Crusca che, dopo essere intervenuto sui termini 'bail in' e 'bail out', ora entra così nel dibattito sulle unioni civili. "Questa parola - si spiega - dal significato chiaro, analoga a parole di alto uso nell'indicare parentele, già sta incontrando un certo favore, anche perché la traduzione letterale di 'stepchild' in 'figliastro' non si adatta certo ai tempi nostri e alle nostre leggi. Pare a Incipit che configlio/configlia possano essere vantaggiosamente appoggiati, con l'augurio che abbiano fortuna e si diffondano".

'Stepchild adoption', invece, richiede una certa conoscenza dell'inglese, "tanto è vero che anche in Parlamento più di un senatore ha mostrato qualche impaccio di pronuncia. Se incappano in simili incidenti i senatori, che accadrà ai comuni cittadini?".

La perifrasi 'adozione del figlio del partner', sebbene sia già in uso, ha un difetto di lunghezza, e "potrebbe suscitare perplessità la presenza di un forestierismo, cioè 'partner'" che però "è ormai di uso comune e si offre alla lettura in forma non diversa dalle parole italiane (si legge come si scrive)".

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