Adesso l'avvocato della Rackete giustifica il dito medio a Salvini

Cathy La Torre, attivista LGBT ed ex consigliere comunale di Bologna, difende Gotica Sweet che fa il dito medio a Matteo Salvini. Ed è polemica

Adesso l'avvocato della Rackete giustifica il dito medio a Salvini

"Condanno assolutamente un gesto del genere. Non è possibile fare ciò, specie in un luogo pubblico. Dormire in quel modo scomposto, dico!". Così l’ex consigliere comunale bolognese e attivista pro LGBT Cathy La Torre ironizza sul post di "Gotica Sweet"la ragazza che si è fatta un selfie con il dito medio rivolto a Matteo Salvini che dormiva sullo sfondo.

Ma in molti hanno trovato di cattivo gusto lo humor dell’attivista gay 39enne, che è stata da poco insignita a Bruxelles del premio come miglior avvocato dell’anno per i diritti civili. Non solo. La Torre è divenuta celebre nel mondo LGBT e non solo per aver dato vita ad un progetto per contrastare l’odio sul web. "Odiare ti costa" è il nome dell'iniziativa, che punta a punire chi usa i social per insultare gli altri. Una delle beneficiarie fu la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete.

La Ong tedesca, infatti, aveva dato mandato proprio a Cathy La Torre di tutelare in sede civile la Rackete "dall'odio sessista e insopportabile di cui è ormai vittima". Grazie alle segnalazioni degli utenti, che arrivano tramite hashtag sui social network, sono stati chiesti risarcimenti a decine di utenti che hanno offeso la capitana. "Più la persona offesa è nota e più è alto il risarcimento, si parte da circa 5mila euro fino ad arrivare a decine di migliaia di euro", spiegava La Torre a ilGiornale.it.

"L’odio è odio - aveva aggiunto - se Giorgia Meloni mi chiedesse di agire per tutelarla dalle offese sessiste che riceve, io non avrei alcuni scrupolo a tutelarla". Ma dopo qualche mese l'avvocata della capitana ci ha già ripensato. Se il destinatario del dito medio è il leader leghista, allora ci si può passare sopra. Questo non sarebbe odio. E allora cos’è? A rispondere è la blogger e scrittrice Selvaggia Lucarelli. "È un illecito civile e un civilista dovrebbe saperlo – scrive su Twitter rispondendo al post dell’attivista – fotografare una persona di nascosto e farle il dito medio diffondendo la foto sui social è qualcosa che non andrebbe pubblicizzato come un gesto figo, se si è promotori della campagna #Odiareticosta, così, per dire".

"A onor del vero l’articolo 10 del codice civile non è applicabile per i personaggi pubblici fotografati in luogo pubblico", replica La Torre. La lezione di diritto privato non convince, ma l’avvocatessa continua ad arrampicarsi sugli specchi: "Nell’ambito del più ampio concetto di critica politica il dito medio non è utilizzato come criterio di odio".

Ma quale sarebbe stato allora l’intento della diciannovenne autrice del selfie della discordia, se non quello palese di "bullizzare" una persona, famosa o meno che sia. Per l’avvocatessa dei diritti non si tratta di bullismo: "Ragioniamo sul gusto, cattivo o meno, ma non possiamo definirlo odio, né illecita pubblicazione di immagine". "Inoltre – continua - essere di #odiareticosta non mi impedisce di vedere l’ironia in chi ribalta una provocazione o restituisce un dito medio senza acrimonia e con tanto di cuoricini".

"Ecco a voi la paladina dei diritti LGBT madrina del progetto Odiare ti costa contro chi pubblica commenti violenti e diffamatori online: immaginatevi se qualcuno si fosse fatto un selfie con dito medio accanto alla povera Cathy La Torre che dormiva allora sì che sarebbero stati cazzi amari, l’indomani avremmo avuto per direttissima una legge contro l’omofobia", attacca anche Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, tra gli organizzatori del Family Day di Verona. "La coerenza non è da tutti – accusa - e men che meno della lobby LGBT".

A criticare il gesto c’è pure Umberto La Morgia, della Lega.

"Appena premiata a Bruxelles come miglior avvocato pro bono dell’anno per le sue battaglie contro l’odio online, e poi fa post del genere – scrive il consigliere su Facebook - nulla di incoerente, perché per il mondo che lei rappresenta odiare leghisti, sovranisti e oppositori politici è un diritto, anzi un dovere".

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