Anche l'India blocca l'export verso Londra del siero

L'India ha deciso di sospendere l'esportazione del vaccino AstraZeneca prodotto dagli impianti del Serum Institute. Il motivo? Pensare prima ai suoi cittadini e soddisfare la richiesta interna di dosi.

Anche l'India blocca l'export verso Londra del siero

L'India ha deciso di sospendere l'esportazione del vaccino AstraZeneca prodotto dagli impianti del Serum Institute. Il motivo? Pensare prima ai suoi cittadini e soddisfare la richiesta interna di dosi.

La sospensione riguarda anche le milioni di dosi che, in base al programma Covax, erano destinate ai Paesi a basso e medio reddito. L'amministratore delegato del Serum Institute of India, Adar Poonawalla, ha parlato di carenza di materie prime per la produzione di vaccini. In particolare ha citato il divieto imposto dagli Stati Uniti su alcuni articoli specifici, come filtri specializzati, tubi monouso e determinati prodotti chimici. La Serum Institute of India ha scritto al governo di Nuova Delhi per chiedere di intervenire al fine di garantire la produzione e la fornitura di vaccini a livello globale. Anche un altro produttore indiano, la Biological E, impegnata nella realizzazione del vaccino Johnson & Johnson contro il Covid-19, ha sollevato preoccupazioni su possibili carenze.

In India la situazione non è affatto semplice. Il Paese ha superato i 53 milioni di somministrazioni di vaccini, mentre la situazione epidemiologica peggiora, con oltre 50mila nuovi contagi al giorno. Per adesso la platea dei destinatari comprende operatori sanitari, over 60 e over 45 fragili, ma il ministro dell'Informazione, Prakash Javadekar, ha annunciato che dal primo aprile tutti gli over 45 potranno chiedere di essere vaccinati. Le dosi somministrate finora sono inferiori a quelle esportate: 59,5 milioni - tra donazioni, forniture al programma Covax e vendite - in 74 Paesi secondo i dati ufficiali, aggiornati al 17 marzo.

Tuttavia, stando a vari media nazionali e internazionali, il Serum Institute of India (Sii), che produce il vaccino dell'Università di Oxford e del gruppo farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca, ha annunciato ritardi nelle consegne al Brasile, all'Arabia Saudita e al Marocco, attribuendoli alla crescente domanda interna.

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