Gli aut aut di Teresa Bellanova e di Matteo Renzi hanno avuto effetto ed anche Giuseppe Conte adesso sembrerebbe orientato ad approvare la maxi sanatoria per tutti i migranti irregolari presenti in Italia.
Anche se, soprattutto negli ambienti della maggioranza, in realtà il termine sanatoria si vorrebbe proprio evitare. Si preferisce piuttosto parlare di “regolarizzazione”, di permessi temporanei da offrire agli stranieri per far tornare gente a lavorare sui campi rimasti vuoti dopo lo scoppio dell’emergenza coronavirus.
Ma a prescindere dal nome che si vorrebbe accordare alla prossima riforma del governo in materia, ciò che emerge in primo luogo è il profondo disaccordo interno alla maggioranza. La proposta del ministro Bellanova, è stata infatti ritenuta sproporzionata in primis dalle parti del Viminale. Qui lo stesso ministro Luciana Lamorgese ha più volte fatto intendere di voler lavorare per una regolarizzazione soltanto di coloro che un lavoro ce l’hanno già. E dunque far scendere la platea di potenziali interessati dalla sanatoria.
Contro la proposta del ministro Bellanova, fatta adesso propria dal governo dopo gli ultimatum politici, anche alcune associazioni quali quelle confluite nel comitato “Ero Straniero”, che hanno ritenuto “inutile” la possibile regolarizzazione. E poi c’è anche un coro unanime, costituito dalle associazioni di categoria, contrarie alla sanatoria generale voluta soprattutto dagli ambienti di Italia Viva. La Coldiretti ad esempio, gradirebbe di più un corridoio verde per i lavoratori stranieri provenienti dall’Unione Europea.
A queste rimostranze, nei giorni scorsi si sono aggiunte quelle che, forse, dalle parti di Palazzo Chigi meno si aspettavano. Ossia quelle del Comitato Tecnico Scientifico, lo stesso che è stato seguito quasi alle lettera dal premier Conte in questi mesi durante le fasi più calde dell’emergenza coronavirus.
Così come scritto sul Corriere della Sera, il comitato ha “valorizzato il potenziale rischio rappresentato da una comunità di persone che vivono in condizioni igienico-ambientali degradate, senza alcuna possibilità di azioni di prevenzione”.
“Il possibile impiego di questo personale – si legge ancora nel documento riportato dal Corriere – in assenza del distanziamento fisico, l'uso di mascherine e guanti, comporta evidentemente il rischio di contagi interpersonali decisamente pericolosi per i lavoratori stranieri irregolari e privi di permesso di soggiorno”.
In poche parole, regolarizzare tutti non solo non è una mossa apprezzata sotto il profilo economico, ma adesso è anche ritenuta pericolosa per la salute dagli scienziati ascoltati da Conte in questo periodo. E questo perché, come sottolineato dal Comitato, portare nei campi gente proveniente da contesti già di per sé degradati potrebbe rappresentare una vera e propria bomba ad orologeria sanitaria. Difficile da controllare in caso di contagio, pericolosa per i migranti in primis e per la popolazione del territorio circostante.
Certo, le decisioni sul tema migratorio devono essere prese dalla politica e non dagli scienziati. Ed è giusto che sia il governo, nella sua funzione politica, a prendersi la responsabilità di ogni futura scelta in merito. Tuttavia, è strano notare come questa volta Conte sembra non voler dare ascolto al Comitato.
Gli scienziati sono stati ascoltati alla lettera quando si è trattato di non aprire subito le Chiese, così come per ogni fase relativa alle chiusure ed alle ripartenze pre e post lockdown. Proprio adesso, quando di mezzo ci sono pareri sui migranti, il governo sembra voler andare avanti nonostante il parere scientifico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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