Roma Ormai lo chiamano Rousseaugate, in Italia funziona così, serve uno slogan anche per raccontare lo scandalo della piattaforma. E ieri nella spy-story dell'estate è sbarcato il cracker, l'hacker cattivo: si è introdotto nel palazzo informatico della politica, è entrato negli uffici del Watergate pentastellato, ha aperto i cassetti e iniziato a tirar fuori quello che ha trovato: indirizzi degli iscritti, donatori, entità degli importi, numeri di cellulari e indirizzi mail. Nulla appare più al sicuro, questo è il messaggio che vuol far passare il pirata.
Mercoledì, sincronizzata con la presentazione della nuova versione della piattaforma Rousseau, era arrivata la prima «intrusione amichevole», le mail scritte ai gestori della piattaforma per avvisarli dei buchi nella rete. Già due giorni fa i vertici M5S e quelli della Casaleggio & Associati sembravano colti di sorpresa e impiegavano quasi 24 ore per trovare una replica: «Si è trattato di un'intrusione nella vecchia versione della piattaforma». Non troppo convincente, anche perché «hacker professionisti» avevano impiegato pochi minuti a ricordare che «volendo, è un gioco da ragazzi entrare anche in questa nuova versione». Infatti ieri, puntuale, ecco un altro attacco alla democrazia diretta raccontata dal Movimento Cinque Stelle. E stavolta il pirata è un hacker cattivo, un bucaniere con i fiocchi, si fa chiamare @r0uge0 e da ormai oltre 24 ore lancia dal suo profilo Twitter un vero attacco a «Rousseau», il motore della politica grillina. «Sono dentro da mesi, ho toccato di tutto». E poi ripaga con la stessa moneta Beppe Grillo e i suoi seguaci, li sbeffeggia: «È così facile giocare con i vostri voti». A Twitter l'hacker-cracker si è iscritto poche ore prima di iniziare a diffondere le prove dell'intrusione e fino a ieri sera aveva usato l'account solo per questo: 22 tweet, indirizzati pure a Grillo e Casaleggio. Nei testi pubblicati da @r0uge0 ci sono nomi, email, codici fiscali e importi versati di singoli donatori. Tra loro, pure alcuni soci della stessa Casaleggio&Associati.
E poi c'è anche un test fatto con il profilo di Gianroberto Casaleggio, poco tempo dopo la morte del cofondatore, un elemento reso pubblico in modo almeno discutibile, un gesto di pessimo gusto, ma che sembrerebbe ribadire l'aggressività del pirata. Che ha scelto bene le sue prime anticipazioni, puntando per esempio alla diffusione dei profili e dei numeri di telefono del senatore Vito Crimi e dell'eurodeputato David Borrelli. Per ore, ufficialmente, le teste pensanti del Movimento non hanno replicato. Stavolta la posta in palio è ancora più alta. L'attacco amico di mercoledì aveva dimostrato che almeno il 5% dei voti espressi sulla piattaforma può essere facilmente controllato e questo aveva definitivamente smascherato la bufala grillina della democrazia diretta. L'attacco cattivo di ieri rovista invece nel palazzo Cinque Stelle. «Un palazzo di vetro, la nostra politica parte dalla trasparenza», hanno sempre gridato Grillo e compagnia.
Ora, dunque, bisogna capire bene come reagire.
Bisognerà tutelarsi comunque, evitando reazioni rabbiose, che metterebbero in dubbio la «trasparenza» grillina. Per ore l'unica risposta dell'entourage Grillo&Casaleggio è informale ed è questa: «Rousseau è un grande progetto, ma va migliorato. È in atto un tentativo per delegittimarci».Un altro e stavolta sta riuscendo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.