Da tempo Raffaele Cantone viene chiamato in causa ogni volta che c'è da assicurare che su un progetto finanziato dallo Stato non venga infettato dalla corruzione. Una sorta di "bollino di qualità", quello di Cantone, con i guai dell'Expo, quelli del Mose, i problemi del Giubileo e molte altre questioni delicate, a partire dai compiti in materia di trasparenza stabiliti dai decreti sulla pubblica amministrazione, fino al nuovo codice degli appalti. Insomma, sulle spalle di Cantone sono finite - e continuano a finire - tutte le rogne di un Paese che, in tema di corruzione, non se la passa certo bene. Secondo le stime di Transparency international, infatti, l'Italia è il Paese più corrotto d'Europa, subito dopo la Bulgaria.
Forte di questo triste record l'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che fa capo a Cantone, dispone di 302 dipendenti (ma a quanto pare ne servirebbero almeno 350) e, suo malgrado, deve fare fronte a seri problemi di bilancio: secondo quanto scrive il Corriere della sera, infatti, non può spendere neanche i 50 milioni che ha in cassa e questo rischia di avere pesanti ripercussioni sul suo lavoro, visto e considerato che ad essa sono stati trasferite diverse nuove incombenze. Di fatto l'authority è bloccata.
La colpa è dei tagli imposti dal governo: da 63 milioni si è passati a 47, con una sforbiciata del 25%. Oltre a non poter assumere i dipendenti in più di cui ha bisogno, l'Authority non può neanche spendere i soldi che ha in cassa, frutto dei risparmi degli ultimi anni. E il paradosso è che quei soldi non sono neanche pubblici, visto che arrivano dagli enti vigilati.
Riuscirà Cantone, con il suo grido d'allarme, a "sbloccare" i fondi che servono alla sua Authority per poter lavorare? Quei soldi sono necessari, altrimenti la lotta alla corruzione resterà solo nel libro delle buone intenzioni.
Prima della firma di un accordo con la Regione Toscana alcuni giornalisti chiedono a Cantone
se non tema di fare la stessa fine di Perotti e Cottarelli. Il presidente dell'Anac risponde in modo sicuro: "Non è possibile, perché il mio ruolo finisce nel 2020 e fino al 2020 resto".
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