Antonio Tajani: "In piazza insieme agli imprenditori ci andrei anche io"

Il vicepresidente FI critica le iniziative di governo, ma non la Lega

Antonio Tajani: "In piazza insieme agli imprenditori ci andrei anche io"

"Al governo si sono messi a fare lo sceriffo di Nottingham". Lo dice il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in un'intervista al Corriere della Sera.

Non ce l'ha con Salvini, con Giogetti nè con la Lega, ma si limita a lanciare un allarme, in qualità di presidente del Parlamento europeo e di cittadino italiana, non con l'intento di fare "opposizione disfattista". Anzi, Tajani precisa che "se la maggioranza lasciasse perdere la politica economica che sta portando avanti, troverebbe Forza Italia pronta a dare una mano". La politica economica e industriale dell'Italia, infatti, a detta del vicepresidente FI, spaventa i mercati che"non credono più nel nostro Paese" e gli imprenditori sono vicini alla decisione di scendere in piazza. E il vicepresidente Fi non ha dubbi quando afferma: "Se si costringesse un pezzo del tessuto produttivo del Paese addirittura a scendere in piazza, io in quella piazza ci starei".

E anche sull'intervento alle pensioni, Tajani dice la sua: "Davvero possiamo pensare di tagliare una pensione di trentamila euro l’anno a uno che ha lavorato tutta la vita?", a gente che "'sto benedetto Paese l'ha aiutato a crescere". Ma non sono solo critiche quelle esposte dal presidente del Parlamento europeo, che porta anche delle proposte, come quella di eliminare il reddito di cittadinanza,"che deprime le coscienze invece che incentivare l’impegno".

Ma le critiche

non sono rivolte alla Lega, verso la quale Tajani rinnova l'invito a lavorare insieme, perché "se vogliamo vincere, allora dobbiamo andare uniti sempre, a cominciare dalle prossime regionali. Divisi si perde".

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