"Aprirà il porto...". La Francia si accoda alla Germania: pressing su Roma

Il ministro dell'Interno francese si dice certo che l'Italia accoglierà i migranti a bordo della Ocean Viking: "Spetta al porto più sicuro e più vicino"

"Aprirà il porto...". La Francia si accoda alla Germania: pressing su Roma

Anche la Francia esercita il pressing sull'Italia per accogliere i migranti a bordo della nave umanitaria Ocean Viking della Ong Sos Méditerranée. Da Parigi si dicono sicuri che Roma alla fine darà il via libera e "rispetterà il diritto internazionale" accogliendo la nave in uno dei suoi porti. Lo ha riferito Gérald Darmanin, ministro dell'Interno francese, che non ha mostrato "alcun dubbio" sul fatto che il nostro Paese si prenderà carico delle persone a bordo della Ocean Viking.

La mossa della Francia

Il ministro Darmanin ha tirato in ballo il diritto internazionale, spiegando che "è molto chiaro" e sostenendo che quindi l'Italia dovrà fare la sua parte: "Quando una barca chiede di accostare con dei naufraghi a bordo, è il porto più sicuro e più vicino che deve accoglierla". I 234 migranti che si trovano attualmente a bordo viaggiavano su sei imbarcazioni in pericolo nel Mediterraneo centrale che sono state soccorse tra il 22 e il 26 ottobre. L'Ong francese chiede aiuto per poterli fare sbarcare in tempi rapidi.

Allo stesso tempo Parigi ha assicurato che si prenderà carico dei migranti qualora dall'Italia dovesse arrivare l'ok all'accoglienza: il ministro dell'Interno francese ha garantito che se la Ocean Viking verrà accolta nel nostro Paese "anche noi accoglieremo una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l'Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questo arrivo di migranti".

Per Jean-Christophe Combe, ministro della Solidarietà francese, è necessario che debba esserci un porto in Europa o in Francia che possa accogliere i migranti: "È una questione di umanità. Non li lasceremo morire in mezzo al Mediterraneo, non li lasceremo andare alla deriva".

Germania e Norvegia dicono "no"

Nel frattempo anche i 179 migranti a bordo della Humanity 1, nave battente bandiera tedesca, sono in attesa di un porto sicuro per poter sbarcare. L'Ong Sos Humanity ha fatto sapere che il capitano ha già inviato 17 richieste, che però si sono rivelate senza successo. Il governo federale della Germania ha chiesto all'Italia di intervenire sulla questione, prestando "velocemente soccorso" per consentire le cure mediche del caso e salvare le persone in pericolo di vita.

Come riportato da La Repubblica, anche la Norvegia avrebbe detto "no". Nello specifico viene sottolineato che Oslo "non ha alcuna responsabilità" alla luce delle convenzioni sui diritti umani o del diritto del mare "per le persone imbarcate a bordo di navi private battenti bandiera norvegese nel Mediterraneo". E viene aggiunto che in questi casi anche gli Stati costieri confinanti hanno una responsabilità.

Sul tema è intervenuto di recente il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha messo in risalto come l'Italia non intenda farsi carico dei migranti "raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità".

Sul piano anti-sbarchi il titolare del Viminale intende portare avanti un'azione di intesa con i Paesi di origine dei transiti per governare i flussi, affinché siano gli Stati (quelli di origine e destinazione) "a governarli concedendo a questi Paesi delle quote di flussi di ingresso regolare".

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