La Aquarius in rotta su Valencia. Nuovi sbarchi e ancora morti

Dodici vittime al largo della Libia. Le autorità locali: «Porti chiusi per noi utili». Salvini: «A fine mese vertice a Tripoli»

La Aquarius in rotta su Valencia. Nuovi sbarchi e ancora morti

Ieri mattina a una ventina di miglia marine a nordest dell'isola di Malta la Aquarius ha ricevuto rifornimenti dalle navi italiane e l'ufficializzazione da parte del Centro di coordinamento del salvataggio marittimo di Roma che la destinazione finale del viaggio sarà il porto spagnolo di Valencia. Per raggiungerlo ci vorranno almeno tre giorni di navigazione. L'arrivo è stimato tra sabato e domenica, condizioni meteo permettendo. È stato un tweet della Ong Sos Mediterranée che gestisce la Aquarius a dare per prima la notizia. «Siamo sollevati che si sia trovata una soluzione - recita il messaggio - sebbene obblighi i naufraghi a un prolungamento del tempo in mare».

Il carico della Aquarius, intanto, è stato alleggerito. Cinquecento persone sono state trasferite nelle due unità della Guardia Costiera e della Marina militare che scortano la nave. A bordo c'è anche un team medico del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta (Cisom). È dal 2008 che il Cisom assicura attività sanitari a bordo dei dispositivi navali della Guardia costiera ed è operativo anche sull'isola di Lampedusa, da dove partono le motovedette per raggiungere i gommoni e i barconi segnalati da IMRCC (il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera, con sede a Roma).

Gli sbarchi in Italia, intanto, continuano e stamattina a Noto sono approdati in 53 sulle spiagge di Calamosche nel comune di Noto. Si tratta di un gruppo di migranti afgani e pachistani (ci sono anche bambini) arrivati su un'imbarcazione di fortuna intercettata ieri notte dalla Guardia di Finanza. Ad altri migranti, però, è andata peggio. Al largo della Libia un barcone è affondato, provocando la morte di dodici persone. Altre 41 sono state soccorse da una nave militare americana che ha lanciato l'Sos. Al quale ha prontamente risposo la SeaWatch (appartanemente a una Ong tedesca ma battente bandiera olandese). L'organizzazione non governativa che gestisce la Sea Watch ha già annunciato che non intende arrivare fino in Spagna. Posizione che ha provocato l'immediata reazione del nostro ministro degli Interni. «Con calma valuteremo tutto - commenta Matteo Salvini -. Ma ribadisco che navi che battono bandiere straniere possono rivolgersi a Paesi stranieri». La Libia resta uno dei soggetti chiave di questa tragica situazione. Ed è proprio da Tripoli che arriva un assist al governo italiano. A parlare è il responsabile della Guardia costiera libica, che solo negli ultimi due giorni ha salvato quasi trecento persone al largo delle sue coste. «Il blocco dei porti afferma Ayoub Qasem può esserci utile. Se l'Italia chiuderà davvero i porti, nel lungo periodo le partenze dalle nostre coste dovrebbero diminuire». Erano arrivati proprio dalle coste libiche gli oltre mille migranti approdate sulle coste calabresi e siciliane negli ultimi giorni (compresi ovviamente i 629 sistemati sulla Aquarius). Salvini ha già annunciato che entro la fine del mese andrà in Libia per affrontare la questione migranti. «Questa situazione va risolta direttamente nel continente africano» ha spiegato ieri Salvini nel corso della trasmissione Otto e mezzo. Il ministro dell'Interno ha ricordato poi che c'è una «responsabilità da condividere e ha chiuso dicendo: «Sono contento che dopo anni di silenzio il governo abbia alzato la testa». Intanto ha anche annunciato che verranno tagliati i fondi per l'accoglienza (ora di 5 miliardi). «Dobbiamo arrivare ai livelli di Spagna e Francia».

Intanto Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, ha annunciato che potrebbero venire triplicati i fondi che l'Unione Europea mette a disposizione per l'emergenza immigrazione. «C'è il sì del Parlamento - spiega Tajani - e anche quello della Commissione». Ora si aspetta solo il placet del Consiglio europeo. I fondi messi a bilancio dovrebbero così arrivare a toccare i 35 miliardi di euro.

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