Tempo bello e partenze di migranti a raffica. L'estate di fuoco italiana è cominciata da qualche tempo, complice l'indifferenza dell'Ue che non interviene se non, quando l'Italia temporeggia nell'assegnare un porto sicuro, per ricordarle - solo all'Italia si badi - che bisogna accogliere. Dopo i numerosi sbarchi dei giorni scorsi, a rivolgersi ancora una volta all'Italia è la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée che, lungi dall'idea di volgere verso la Francia, Stato di bandiera, con il suo carico umano di 572 migranti soccorsi da 6 barconi in 5 operazioni in poco più di 72 ore nel Mediterraneo centrale, attende l'autorizzazione allo sbarco. «Chiediamo all'Ue di coordinare lo sbarco in un luogo sicuro dei sopravvissuti a bordo», chiede la Ong francese, facendo leva sui racconti strazianti dei migranti, tra cui donne abusate nei campi di detenzione libici. «Le milizie ci hanno trattato come spazzatura, come merce, ci hanno violentato» ha detto una 36enne. Sulla nave della Ong ci sono anche 183 minori, di cui 2 disabili. Uno è paralizzato dalla vita in giù ed è riuscito a portare la sedia a rotelle sperando in un nuovo inizio nella terra promessa d'Italia. La Ong ha diramato la notizia di 5 barche di legno vuote che sono state intercettate dalla guardia costiera libica nella regione di ricerca e soccorso maltese e ha denunciato che «tutte le persone intercettate sono state forzatamente e illegalmente respinte in Libia, che non può essere considerata un luogo sicuro».
L'assegnazione di un Pos è stata avanzata anche a Malta che va di scena facendo, come al solito, orecchie da mercante, per cui presto, come avviene sempre, l'Italia autorizzerà lo sbarco. «La nave Ong francese con quasi 600 migranti illegali a bordo vada a Marsiglia». La leader di Fdi, Giorgia Meloni, non usa mezzi termini su Facebook e incalza: «L'Italia non è il campo profughi d'Europa e non è una colonia francese o tedesca. È questo il prezzo che deve pagare il governo Draghi per avere il plauso dell'Europa? Farsi trattare come servi?». Dal canto suo l'Ue, a cui Sos Mediterranée ha chiesto di coordinare lo sbarco dei 572 migranti, se ne lava le mani per bocca del portavoce Adalbert Jahnz: «La commissione europea non ha la competenza di indicare il luogo di sbarco - ha detto -. Anche se la ricerca e il salvataggio sono una responsabilità nazionale, noi abbiamo una responsabilità politica», che si esaurisce con l'azione legislativa «che stiamo esercitando». Insomma per ora niente, per il futuro forse.
«Spicca l'assenza dell'Ue, ancora una volta incapace di affrontare il problema» commenta Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega. Intanto altri migranti hanno raggiunto le nostre coste, quella di Roccella Jonica nello specifico. Sono 80 uomini di varie nazionalità.
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