Audio choc, Casalino ora frena "Minacce? Solo umori grillini"

Il portavoce di Palazzo Chigi nella bufera dopo l'annuncio delle "purghe" al Tesoro. La replica: "Conversazione privata"

Audio choc, Casalino ora frena "Minacce? Solo umori grillini"

Dopo le polemiche, arriva la reazione di Rocco Casalino. Il portavoce di palazzo Chigi è finito nella bufera dopo la pubblicazione di un audio in cui il grillino di fatto mette nel mirino i tecnici di via XX Settembre annunciando "purghe" se non arrivano i fondi per le coperture chiesti per la manovra. Nell'audio pubblicato anche da ilGiornale, Casalino non usa giri di parole: "Se non dovessero uscire i soldi per il reddito di cittadinanza, fonti parlamentari dei Cinque stelle giurano che per tutto il 2019 ci dedicheremo a far fuori una marea di gente del Mef. Non ce ne fregherà niente, sarà veramente una cosa coi coltelli", afferma Casalino.

Parole durissime che hanno portato Forza Italia e Pd a chiedere le dimissioni del portavoce. Adesso è proprio Casalino a rompere il silenzio e a provare la strada (difficile) della difesa: "Sta circolando un messaggio-audio che riproduce la mia voce in una conversazione assolutamente privata avuta con due giornalisti. La pubblicazione vìola il principio costituzionale di tutela della riservatezza delle comunicazioni e, nel caso fosse accertato che sia stato volontariamente diffuso ad opera dei destinatari del messaggio, le più elementari regole deontologiche che impongono riserbo in questa tipologia di scambi di opinioni". E ancora: "Il delicato incarico di portavoce del Presidente del Consiglio dei Ministri mi impone di chiarire che i contenuti di quella conversazione sono da considerare alla stregua di una libera esternazione, espressa in termini certamente coloriti ma che pure si spiegano in ragione della natura riservata della conversazione, che non cela nessun proposito da perseguire in concreto, ma più una sensibilità presente all’interno del M5S e che era mia premura rappresentare".

Insomma Casalino adesso ridimensiona le sue minacce a "umori" interni al Movimento. Resta il fatto che i suoi toni per un portavoce della Presidenza del Consiglio restano del tutto inaccettabili. Infine il premier Giuseppe Conte ha ribadito la sua fiducia al suo portavoce.

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