Un primo "no" era arrivato giovedì 16 marzo, quando il Senato aveva respinto la decadenza da parlamentare di Augusto Minzolini, condannato in via definitiva a due anni e sei mesi per peculato per l'utilizzo improprio delle carte di credito aziendali della Rai.
L'Aula aveva detto "no" con 137 voti, contro 94 che avrebbe voluto l'approvazione delle dimissioni per il senatore forzista. Venti gli astenuti nel voto sulla mozione che ha respinto la decadenza, presentata dal collega di Forza Italia Giacomo Caliendo.
In base alla legge Severino, Minzolini avrebbe dovuto lasciare Palazzo Madama e nonostante il parere contrario espresso dai colleghi, aveva poi annunciato di voler comunque lasciare il Parlamento giovedì.
Oggi il senatore ha presentato ufficialmente le carte per le dimissioni. Una scelta confermata telefonicamente alle agenzie di stampa.
"Sono andato stamattina e ho presentato la lettera - ha commentato -. Perchè sono una persona seria e non prendo lezioni da altri"."La lettera l'ho presentata alla Presidenza del Senato", ha aggiunto spiegando anche di voler "tornare all'antico amore, il giornalismo".
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