Il terrorismo islamico torna a colpire in Europa con inaudita violenza. Questa volta è toccato a Londra pagare un nuovo tributo di sangue 12 anni dopo la strage alla metropolitana della City. Un «lupo solitario», ha ucciso 3 persone, ferendone altre 20 (12 sono gravi), nel tentativo, per fortuna sventato, di entrare nel Palazzo di Westminster, la sede delle due camere del Parlamento del Regno Unito, mentre era in corso una seduta.
Il jihadista, non un giamaicano radicalizzato come le autorità pensavano in un primo momento, ha colpito quando a Bruxelles si celebrava il primo anniversario degli attentati all'aeroporto di Zaventem e alla metro di Maelbeek (35 morti), e potrebbe non essere stato casuale.
Tutto è accaduto nello spazio di pochi e drammatici minuti. Erano circa le 14.40 (le 15.40 in Italia), quando un uomo, descritto come un 40enne dai tratti mediorientali, a bordo di un suv Hyundai, ha attraversato a folle velocità il Westminster Bridge, il ponte che conduce al Parlamento di Londra, falciando tutti i pedoni e i ciclisti che ha incontrato al suo passaggio, prima di andarsi a schiantare contro la recinzione di ferro dello stesso Palazzo di Westminster.
Sul ponte hanno perso la vita due persone, mentre tra i feriti risultano tre studenti di un liceo francese in gita scolastica nella capitale britannica, tre poliziotti e un'italiana, Silvia Grandi, docente all'università di Bologna e che vive a Londra da sei anni. Dopo l'impatto l'uomo ha abbandonato il mezzo con l'intenzione di fare irruzione nel Parlamento. A questo punto il terrorista, armato di due coltelli militari, è stato intercettato da due poliziotti, ma è riuscito a ferirne mortalmente uno prima di essere a sua volta ucciso dagli agenti a colpi d'arma da fuoco.
Pochi istanti dopo l'attacco, il Parlamento è stato blindato, la premier Theresa May evacuata a bordo di una Jaguar, e ai deputati ordinato di non lasciare l'edificio. A sera la premier ha parlato alle tv: «Attacco disgustoso e odioso. Colpito il cuore della Capitale: ogni tentativo di sconfiggere i nostri valori è destinato al fallimento. Il nostro livello di sicurezza è stato rafforzato. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza è per le vittime e le loro famiglie».
Le forze dell'ordine sono penetrate all'interno e hanno setacciato piano per piano il palazzo. Sul ponte di Westminster sono stati inviati gli artificieri, nel timore che nella vettura finita contro la recinzione del compound vi fosse nascosto un ordigno. I momenti drammatici dell'attentato sono stati ricostruiti grazie a un testimone oculare, il 54enne critico teatrale Quentin Letts, che si trovava a pochi passi dal cancello di Westminster.
L'uomo, intervistato dalle televisioni di mezzo mondo (le sue parole sono andate in onda persino su una tv del Botswana) ha raccontato di aver visto un uomo tarchiato, vestito di nero entrare nel cortile del Palazzo, proprio sotto al Big Ben. «Aveva qualcosa in mano, sembrava un bastone». Due poliziotti hanno provato a fermarlo. Purtroppo uno dei due è caduto per terra, mentre l'assalitore lo stava accoltellando.
L'altro agente è scappato a chiedere aiuto, mentre l'assalitore ha proseguito la sua corsa verso l'entrata del Parlamento. A quel punto, «due uomini in borghese armati di pistola gli hanno prima intimato di fermarsi poi gli hanno sparato tre colpi e lui è caduto a terra». Sul ponte, a bordo di un taxi, si trovava l'ex ministro degli Esteri polacco Radek Sikorski. «Ho sentito un rumore simile a un'automobile che colpisce una lastra di metallo - ha raccontato - e poi feriti, gente a terra sul marciapiede e sulla strada. Una persona sembrava morta, un'altra perdeva sangue dalla testa. Le ambulanze sono arrivate nel giro di tre minuti».
A pochi metri anche l'ex olimpionico italiano di boxe Maurizio Stecca: «Ho visto l'inferno». Le immagini del terrorista ucciso sono state pubblicate da Sky News: l'attentatore indossava una tuta nera, simile a quelle utilizzate nel corso della mattanza di Parigi nel novembre 2015. E poi c'è il particolare del capo rasato quasi a zero e di una barba, senza baffi, ma folta sul mento, una sorta di marchio di fabbrica degli integralisti.
Le indagini si stanno estendendo in ogni direzione, soprattutto per verificare se il jihadista abbia agito da solo o sia stato aiutato da qualche complice. Scotland Yard dal suo account Twitter ha invitato chi abbia foto e video dell'attacco al Parlamento di Londra a inviarle agli inquirenti.
Dai primi dati si evincono le similitudini tra l'azione di ieri a Londra e quelle del 14 luglio alla Promenade des Anglais di Nizza, del 19 dicembre al mercatino natalizio di Berlino e del 28 novembre all'Ohio State University.
In tutte e quattro le circostanze appare il mezzo di trasporto come strumento di morte.
Un'arma impropria che a più riprese il portavoce dell'Isis, il defunto Abu Mohammed Al Adnani, aveva consigliato di utilizzare ai soldati del Califfato, i famigerati «lupi solitari» sparsi in Europa. Proprio come il killer di Londra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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