Baldelli, deputato col vizio della satira: «Un'ironia bipartisan»

Baldelli, deputato col vizio della satira: «Un'ironia bipartisan»

Roma«La satira? Una cosa troppo seria per lasciarla fare alla sinistra» risponde, naturalmente ridendo, Simone Baldelli, poliedrico vicepresidente azzurro della Camera. Lui, impeccabile a guidare l'Aula perché il regolamento lo conosce a menadito, in realtà è un vulcanico creativo: canta, suona, fotografa, dipinge, imita alla perfezione i colleghi parlamentari e, ovvio, disegna. Ora le sue vignette sono diventate un libro che vuole essere un viaggio lungo un anno: «Stai sereno! Mica tanto...» è il titolo del volume edito dalla Youcanprint che racconta il renzismo (ma non solo) con gli occhi della satira di destra; anche se Baldelli rifiuta l'etichetta: «Non faccio satira di destra; faccio satira a 360 gradi». Infatti non mancano sberleffi bipartisan: «Chi sa ridere di se stesso non smetterà mai di ridere», dice il deputato che rievoca la sua carriera con la matita in mano: «Tutto è nato per caso negli anni '90. Allora scrivevo articoli per L'Opinione di Arturo Diaconale. Un giorno mandai, in forma anonima, un disegno. E il direttore disse: “Bravo questo qui. Sarebbe bello averlo come vignettista”. Continuai a inviare i miei lavori con uno pseudonimo: tutti pubblicati. Alla fine mi svelai e mi assunsero come vignettista». Poi, la brillante carriera politica posto che Brunetta lo elogia così: «Non so se sia più bravo come politico o come uomo di satira» mentre Checco Zalone è tranchant: «Baldelli? Uno come lui è sprecato là dentro».

Là dentro, alla Camera, Baldelli è uno dei più presenti e dei più rigorosi nel rispettare e far rispettare le regole del gioco. E il suo atout, dicono, è saperlo fare con il sorriso sulle labbra: lo stesso sorriso che strappano le sue vignette.

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