Parole buttate a caso. Come altro definire quelle del ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone. Colta da pressappochismo e forse da una voglia irrefrenabile di twittare e consegnare ai suoi fan sui social la "perla" quotidiana. Questa volta si parla di occupazione e il ministro Dadone ha messo nel mirino, senza mai nominarlo, l'ex ministro degli Interni Matteo Salvini.
Le parole della Dadone sono fin troppo banali per non essere chiare: "Ci sono camerieri da 600 euro al mese con titoli di studio che ex ministro dell'Interno o sedicenti leader politici vedono solo nei loro sogni. E forse la radice dei problemi italiani è tutta qui". Insomma finalmente, grazie al ministro Dadone, abbiamo trovato il male dei mali che soffoca la ripartenza del Paese. Tutto nasce dal titolo di studio di un cameriere. Poi la stessa Dadone ha affondato il colpo: "Piccoli leader creano società miopi". Beh, con queste perle di saggezza forse abbiamo trovato anche una grande leader nella Dadone. Ma a quanto pare il suo post ha avuto l'effetto contrario. Nel giro di pochi minuti sui social si è scatenata la corsa al commento sotto queste poche parole che trasudano banalità grillina. In tanti hanno fatto notare alla Dadone un aspetto non secondario: "qual è il titolo di studio dell'attuale ministro degli Esteri ed ex vicepremier Luigi Di Maio?". Forse serve rinfrescare la memoria. La biografia di Di Maio è chiara: diplomatosi presso il liceo classico Vittorio Imbriani di Pomigliano d'Arco nel 2004, s'iscrive successivamente all'Università degli Studi di Napoli Federico II, dapprima presso la facoltà di ingegneria informatica ed in seguito presso quella di giurisprudenza. Non completerà mai gli studi universitari, al fine, di dedicarsi al primo attivismo nel Movimento 5 Stelle. Nulla da aggiungere.
Ma qui non vogliamo giudicare, col fare da maestrina tipico della Dadone, il percorso di studi di Di Maio. Saranno gli elettori a giudicare il suo operato. Vogliamo semplicemente ricordare alla Dadone che la nostra Costituzione non prevede un determinato titolo di studio per poter accedere alla politica e rappresentare gli elettori in Parlamento. Anche questa è democrazia. Ma di fatto la Dadone pur di pugnalare Salvini non solo implicitamente attacca uno dei leader del suo stesso Movimento, ma sconfessa uno dei principi sbandierati dai 5s: i cittadini in Parlamento.
Forse ora ha cambiato idea? Possono andare in Parlamento solo coloro che hanno una laurea e un master? A furia di frequentare il Palazzo si diventa classisti per togliersi la nomea di "miracolati". E per racimolare 3 like su Facebook si è disposti a tutto. Ma stavolta è finita male. Salvini ha zittito la Dadone: "Chi giudica una donna o un uomo solo in base al titolo di studio, non ha capito niente della vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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