
Il carattere ribelle di Marius Høiby Borg, figlio della principessa della Corona norvegese Mette-Marit, non è mai stato un mistero per nessuno. Nell’ultimo anno, però, il nome del ragazzo è finito diverse volte su tutti i tabloid e non a causa di semplici intemperanze, ma per delle vere e proprie accuse di reati gravissimi, tra cui il furto e lo stupro. La famiglia reale norvegese sembra sempre più imbarazzata e disorientata di fronte al comportamento di Marius, il quale avrebbe persino tentato di cancellare le prove a suo carico.
“Un coltello nel muro”
Per il 28enne Marius Borg i guai con la Giustizia sono iniziati, come ha ricordato Le Monde, nel 2017, quando venne arrestato dopo essere stato trovato in possesso di droga a un festival musicale. Nonostante la serietà della situazione, sembrava che non dovessero esserci ulteriori strascichi. Fino allo scorso 4 agosto quando, ha dichiarato il quotidiano norvegese Se Og Hør, menzionato dal People, il giovane è stato arrestato e trattenuto per circa trenta ore dalla polizia con l’accusa di aver aggredito “fisicamente e psicologicamente” una sua ex, Rebecca Helberg Arnsten, in un appartamento del quartiere Frogner di Oslo.
La presunta vittima sarebbe finita in ospedale con una commozione cerebrale. Gli agenti, poi, avrebbero trovato un audio in cui Marius minaccerebbe la ragazza e delle foto dell’appartamento in cui sarebbe avvenuta la violenza. In uno di questi scatti sarebbe addirittura visibile un coltello conficcato nel muro. Non è finita qui: nello stesso periodo un’altra ex fidanzata, Juliane Snekkestad, ha raccontato sui social che il giovane l’avrebbe costretta a “subire violenze psicologiche e fisiche”.
Il figlio della principessa Mette-Marit ha ammesso le colpe e, in una nota citata da Hello, si è scusato, specificando di aver agito sotto l’effetto di “alcol e cocaina” e di soffrire di “disturbi mentali”. Ha anche promesso di proseguire il percorso per la disintossicazione e la guarigione in una clinica di Londra. Nonostante la gravità delle accuse, sembrava che anche stavolta la situazione dovesse rimanere circoscritta a questi eventi. Così non è stato.
Violenze, furti e un tentato omicidio
Il 13 settembre 2024 il ragazzo è stato arrestato per violazione dell’ordine restrittivo nei confronti di Rebecca Helberg Arnsten e rilasciato il giorno seguente. Il 16 settembre 2024, ha scritto il quotidiano norvegese Dagbladet, è stato catturato a Oslo un ventiseienne accusato di essere stato assoldato per sequestrare e uccidere Nora Haukland, un’altra ex fidanzata di Marius. Nell’agosto precedente la ragazza aveva rivelato via social, proprio come la Snekkestad, di aver subìto abusi fisici e psicologici dal figlio di Mette-Marit. Subito dopo si era rivolta alla polizia per la denuncia di tali violenze. Quando è stata pubblicata la notizia del tentato sequestro e del tentato omicidio molti hanno ipotizzato che a reclutare il sicario sarebbe stato Marius Høiby Borg.
Il 6 novembre, poi, la polizia ha aperto un’indagine su Borg con l’accusa di violenza sessuale. Per la precisione, secondo quanto riportato dal quotidiano norvegese Se Og Hør, al figlio di Mette-Marit è stato contestato il reato di stupro ai sensi della sezione 291 lettera b del Codice Penale relativo, come ha spiegato la polizia norvegese, citata dal Guardian, “a un rapporto sessuale con qualcuno che è incosciente o per altra ragione non può difendersi…”.
I fatti sarebbero avvenuti all’inizio del 2024 di nuovo in un appartamento di Oslo, ha dichiarato il quotidiano norvegese Verdens Gang. La presunta vittima sostiene di non conoscere affatto Marius. Le indagini hanno portato a un altro arresto il 18 novembre 2024, alle 23.12, come puntualizzato dalla Bbc. Circostanza interessante: al momento del fermo Borg si sarebbe trovato in auto con Rebecca Helberg Arnsten, cioè la ragazza che avrebbe aggredito all’inizio dell’agosto 2024. Il 27 novembre successivo la polizia lo ha rilasciato.
Inoltre nello stesso mese, come ha ricordato il giornale norvegese Aftenposten, il principe Haakon di Norvegia, marito Mette-Marit, avrebbe imposto al figliastro di lasciare immediatamente il Palazzo di Skaugum e trasferirsi in una piccola residenza ubicata ai confini della tenuta reale. La decisione sarebbe stata presa in seguito a dei furti di oggetti di valore che sarebbero avvenuti nella dimora durante delle feste organizzate proprio da Marius.
Prove a carico
Nel novembre 2024, ha raccontato ancora la Bbc, la polizia di Oslo ha bussato alle porte del Palazzo di Skaugum per effettuare una perquisizione al fine di trovare prove che confermassero l’accusa di violenza sessuale. Tuttavia, stando alle indiscrezioni di Verdens Gang, Marius avrebbe cercato di cancellare dal suo smartphone materiale compromettente relativo al presunto reato. Non sarebbe la prima volta che il ragazzo tenta di eliminare delle informazioni che potrebbero pregiudicarlo: durante il primo arresto, nell’agosto 2024, gli agenti di polizia avrebbero trovato il suo cellulare privo della Sim card e danneggiato. Un indizio pesante che però, secondo l’avvocato di Marius, Øyvind Bratlien, non dimostrerebbe la colpevolezza del suo assistito.
Il caso Linni Meister
Nel febbraio 2025 il Sun ha riportato delle nuove accuse contro Marius Borg. In questi mesi, infatti, la polizia ha continuato a indagare, scoprendo un altro presunto caso di abuso grazie a tre video e più di dieci foto trovate nel suo computer. Nel 2018, durante uno degli ormai tristemente famosi party al Palazzo di Skaugum, il figlio di Mette-Marit avrebbe stuprato la presentatrice televisiva e modella Linni Meister, di 39 anni. La donna non ricorderebbe nulla di quella sera: sarebbero stati gli agenti a informarla di ciò che sarebbe accaduto (una dinamica molto simile a quella già vista con l’indagine aperta il 6 novembre 2024).
A queste feste che, a quanto pare, Marius chiamava “Skaugum Festival”, sarebbero stati invitati anche dei loschi personaggi che il Sun ha definito “amici criminali” di Borg. Tra questi risulterebbero perfino alcuni membri della gang degli “Hells Angels”. Le serate, organizzate nel seminterrato della residenza, sarebbero spesso “sfuggite di mano” al padrone di casa e si sarebbero svolte anche quando la famiglia reale dormiva ai piani superiori.
La reazione della famiglia reale norvegese
I reali di Norvegia, pur desolati e costernati per la sequela di arresti e accuse contro Marius Borg, hanno mantenuto un atteggiamento fermo, misurato, orientato verso un quasi totale silenzio. Lo scorso novembre, come riportato da Town & Country Magazine, è stato il principe Haakon a commentare le vicende che vedono coinvolto il figliastro, dichiarando all’emittente NRK: “Marius sta fronteggiando delle accuse gravi, di cui si stanno occupando la polizia e la magistratura. Sono convinto che faranno un buon lavoro. Come famiglia e come genitori abbiamo voluto che Marius ricevesse aiuto e abbiamo lavorato a lungo per trovare un luogo in cui potesse ricevere maggiore aiuto. È qualcosa a cui diamo grande priorità. Deve essere fatto nell’ambito stabilito dal sistema legale…”.
Parole scelte con cura, da cui traspare una certa preoccupazione, ma che denotano fiducia nel lavoro della polizia e dei giudici. Certo i problemi di Marius con la Legge sono stati un duro colpo all’immagine della monarchia e poco importa che il ragazzo non abbia ruoli ufficiali. Tra l’altro le vicende in cui è coinvolto rappresentano una contraddizione dolorosa con la vita di sua madre.
La principessa Mette-Marit ha alle spalle un passato burrascoso, segnato dalla tossicodipendenza. Marius nacque nel 1997 dalla relazione avuta a 22 anni con Morten Borg, arrestato per violenza, guida in stato di ebbrezza e possesso di droga. L’educazione del giovane sarebbe ricaduta interamente sulle spalle di Mette-Marit la quale, pur di garantire al figlio e a se stessa un futuro sereno, svolse molti lavori prima di incontrare il principe Haakon, dalla cameriera alla modella, come ha specificato il Guardian.
Quando entrò a Palazzo la stampa intraprese una serrata ricerca sulle sue origini e su tutti i dettagli più scabrosi della sua vita, puntualmente riportati da tutti i giornali. La futura sovrana decise di non nascondersi: durante la conferenza stampa organizzata in vista del matrimonio, nell’agosto del 2001 e citata dalla Bbc, rivelò: “La mia ribellione giovanile è stata più intensa rispetto a quella di molti altri. Ciò mi ha portato a vivere una vita decisamente turbolenta”.
Mette-Marit si scusò per i suoi errori, schierandosi contro l’uso di stupefacenti: “[Ho] superato i limiti. È stata un’esperienza che mi è costata tanto, ci ho messo molto tempo per superarla. Vorrei cogliere quest’opportunità per dire che condanno le droghe. Non posso tornare indietro e scegliere di nuovo, ma vorrei tanto poterlo fare”. I norvegesi ne apprezzarono la schiettezza e decisero di lasciare andare il suo passato, come anche la principessa stava cercando di fare. Ora i problemi di Marius Borg potrebbero mettere in discussione tutti gli sforzi di Mette-Marit per farsi accettare e amare dai norvegesi.
Ritorno a Oslo
Lo scorso 22 gennaio il magazine Hola ha annunciato che Marius Høiby Borg è tornato a casa dopo aver trascorso diversi mesi in una clinica di riabilitazione nel Regno Unito. Il giovane era partito lo scorso agosto ed è rientrato portando con sé una novità: “Insieme a lui c’era una giovane donna con cui [Marius] ha trascorso del tempo mentre era nella capitale britannica”, ha dichiarato il giornale Se og Hør, menzionato da Hola Spain. Sembra che il figlio di Mette-Marit abbia iniziato a frequentare la ragazza prima di partire per Londra.
La sua posizione, però, è tutt’altro che chiara. Borg, ha riportato Hola, si è dichiarato colpevole per i reati di minacce, lesioni fisiche e danni, ma ha rifiutato con forza le accuse di abusi sessuali.
Tuttavia la stampa norvegese ha sottolineato la presenza di prove gravi nelle mani della polizia, non di semplici indizi. La questione rimane aperta, in attesa del processo che dovrebbe svolgersi nel 2025.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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