Roma Se dovesse seguire il suo istinto e scegliere in base alla sua preferenza, il Papa avrebbe già il nome: Gualtiero Bassetti alla guida della Cei. Suo uomo di fiducia, il porporato - nominato nel 2009 da Francesco alla guida della diocesi di Perugia - incarna le caratteristiche tanto amate da Bergoglio: povertà e temi sociali al centro del suo operato, pastore con l'odore delle pecore, vescovo tra la gente. L'identikit del perfetto presidente della chiesa italiana sarebbe presto fatto. Bergoglio però è un Papa ecumenico e ascolta le indicazioni della Cei. Francesco, infatti, tre anni fa ha domandato alla Cei un cambiamento nello statuto. Se prima il presidente dei vescovi veniva nominato direttamente dal Papa, vescovo di Roma e primate d'Italia, ora - per la prima volta - sarà l'assemblea della Cei a presentare al Pontefice una terna di nomi. L'ultima parola smetterà comunque a Bergoglio.
Vediamo la tempistica. Lunedì il Papa aprirà la 70esima assemblea della Cei. Martedì, dopo una breve prolusione di Bagnasco, inizieranno le operazioni di voto. Ciascun vescovo potrà esprime la sua preferenza. La terna sarà formata dai vescovi che otterranno il 50% più uno dei voti. (I numeri ufficiali verranno forniti lunedì dalla presidenza della Cei). Secondo i rumors, già martedì si sapranno i tre «papabili» e il Pontefice potrebbe nominare subito il successore di Bagnasco. Giovedì, alla conferenza stampa conclusiva dell'assemblea, potrebbe esserci già il nuovo presidente. Se in futuro si arriverà all'elezione diretta del presidente da parte della Cei (come avviene nelle altre conferenze episcopali del mondo) Bagnasco ha risposto: «Non conosco il futuro e non so se più avanti cambieremo ancora lo statuto della Cei. Per il momento abbiamo trovato una soluzione intermedia lasciando comunque al Papa la decisione finale. Questo perché il vescovo di Roma sarebbe il presidente naturale della Cei e la terna salvaguarda la peculiarità del Papa e anche l'aiuto dei vescovi che scelgono i tre che considerano più adatti al ruolo». Sul nome di Bassetti peserebbero però due incognite: la prima è l'età. Il porporato, originario di Popolano di Marradi, un paesino nella provincia di Firenze, ha compiuto 75 anni lo scorso aprile. Potrebbe quindi essere un mandato di passaggio. La seconda incognita riguarda la forte personalità di Bassetti che si metterebbe in contrasto con quella di Galantino, segretario generale della Cei.
Gli altri due nomi che circolano sono quello di monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e attuale vicepresidente della Cei e quello di monsignor Mario Meini,
vescovo di Fiesole, appoggiato dal cardinale Giuseppe Betori, ex numero due della Cei ai tempi di Ruini. Molto dipenderà anche da come si muoveranno i vescovi del Sud, che al momento non sembrano compatti su un nome.SSar
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