Berlino è stufa di Greta. Arrestata per gli scontri alla miniera di carbone

L'attivista è stata portata via da due agenti e poi rilasciata. Oggi è attesa al Forum di Davos

Berlino è stufa di Greta. Arrestata per gli scontri alla miniera di carbone

Sorridente e forse perfino soddisfatta. L'attivista svedese per il clima, la ventenne Greta Thunberg, non appare troppo contrariata nelle foto diffuse dai fotoreporter tedeschi. Le immagini la ritraggono mentre due membri della Polizei la portano via a braccia da Lützerath domenica pomeriggio.

Da giorni il piccolo borgo renano ai margini di una delle più grandi miniere di lignite a cielo aperto d'Europa è il teatro di tensioni crescenti fra la forze dell'ordine e attivisti del clima. Un accordo fra l'esecutivo e l'azienda energetica Rwe prevede che Lützerath sia spianata dalle ruspe per permettere l'estrazione del carbone dal sottosuolo. La decisione ha scatenato le proteste degli attivisti del clima tedeschi ai quali Greta si è unita sabato scorso invocando la resistenza contro il grande «tradimento» del ritorno al carbone. Sabato la polizia ha affrontato il corteo più corposo di dimostranti tedeschi e stranieri fra le 8 mila e le 35 mila persone a seconda delle fonti ma domenica il lavoro è ricominciato. Perché, come spiega la Bild, anche ieri piccoli gruppi di manifestanti hanno cercato di avvicinarsi ai margini del grande giacimento di Garzweiler II, una manovra che ha obbligato la polizia a intervenire per evitare che qualcuno precipitasse sul fondo della cava. Un po' a sorpresa, domenica è riapparsa Greta che, scrive ancora la Bild, si è unita ad altri militanti ballando e cantando. A seguire, la giovane si sarebbe seduta su un muretto che dà sulla miniera provocando la reazione degli agenti che le avrebbero intimato di allontanarsi. Al suo rifiuto, la leader del movimento Fridays for Future è stata portata via di peso.

In un filmato pubblicato su Twitter si vede anche un gruppetto di circa 10-12 persone circondate dalla polizia che le allontana dall'area a rischio. Niente di simile agli scontri del giorno prima con la polizia che ha fatto ricorso agli idranti e ai manganelli ma nel video non manca un po' di concitazione: una quindicina di poliziotti spinge da dietro i manifestanti con forza; questi, dal canto loro, si tengono stretti cercando di opporre resistenza; un quadro complicato dalla presenza di reporter che riprendono la scena da vicino. In mezzo al gruppo sballottato a destra e a manca c'è Greta con il suo piumino blu e i guanti bianchi.

Il cielo su Lützerath è nero e la giornata molto ventosa, ma non abbastanza da dissipare le incitazioni dei poliziotti ai manifestanti affinché si allontanino. La rete in Germania si infiamma: fra i sostenitori della giovane c'è chi scrive: «Immaginate Greta Thunberg, l'attivista per il clima più famosa del mondo, che se ne sta pacificamente in un prato, senza alcun pericolo, e la polizia tedesca arriva e la spinge senza motivo. Adesso non immaginatelo più: c'è un filmato». Online c'è anche chi si chiede perché «una giovane milionaria svedese sia giunta in Germania a istigare alla violenza» ma il rischio di immagine per il governo di Olaf Scholz e soprattutto per i suoi alleati Verdi resta. La polizia ha fatto sapere che Thunberg - che oggi è attesa al forum economico di Davos - si è poi allontanata spontaneamente dal luogo dello scontro.

Nel pomeriggio tutti gli attivisti che erano saliti sui tetti o sugli alberi di Lützerath erano stati fatti scendere, è stato anche reso noto. Gli ultimi due «giapponesi» della lotta contro il carbone resisterebbero asserragliati in un tunnel del borgo.

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