Berlusconi ha deciso: riorganizzo il partito e riparto da nomi nuovi

Il Cavaliere è pronto a disinnescare alcuni malumori interni. Oggi vertice con Verdini, per Caldoro studia un ruolo al Sud

Berlusconi ha deciso: riorganizzo il partito e riparto da nomi nuovi

Silvio Berlusconi torna in cabina di regia e all'indomani delle Regionali inizia a lavorare per il rilancio di Forza Italia. L'idea fissa è quella di gettare le basi per la transizione verso il Partito Repubblicano, contenitore aperto e «leggero» che dovrà diventare la nuova casa del centrodestra. Lega compresa perché, dicono da Piazza San Lorenzo in Lucina, «le elezioni non sono dietro l'angolo ed esistono le condizioni per costruire un soggetto che possa parlare sia alla destra che al centro, com'è nella nostra tradizione fin dal '94». Prima, però, bisogna tornare a dare visibilità al partito e trasmettere segnali di leadership. Una missione che Berlusconi è pronto a fare propria, tornando a esporsi in prima persona. Senza nascondere la polvere sotto il tappeto e affrontando di petto i vari nodi, tra cui il possibile addio dei «verdiniani», tentati dall'appoggio al governo Renzi. Una questione che il presidente di Forza Italia affronterà forse già oggi, visto che dopo una telefonata domenicale Berlusconi e Verdini hanno convenuto di vedersi.

Nella mente dell'ex premier si fa sempre più strada l'idea di tornare in mezzo alla gente. Quello che ha detto alla festa di Giovanni Toti lo va ripetendo da giorni: «Andrò ogni settimana in una provincia d'Italia e farò una vera e propria crociata di democrazia e libertà per riuscire a togliere la rassegnazione di quel 50% di italiani che non hanno votato». L'idea è quella di dimostrare, attraverso il «tour delle cento province», che Forza Italia c'è e non è rassegnata a indossare le vesti dell'alleato di minoranza della Lega. Le tappe verranno definite durante l'estate per poi dare il via all'iniziativa in autunno. Un rilancio fatto di presenza e attenzione verso il territorio che servirà a incontrare volti nuovi e selezionare classe dirigente.

«Non posso lasciare l'Italia dentro una crisi, senza tentare di dare una mano affinché si possa uscirne, andare verso lo sviluppo e garantire democrazia e libertà». Parole pronunciate ieri a Lugano che confermano il desiderio di mettere da parte le amarezze patite a livello giudiziario e recuperare la prima linea. Berlusconi, alla svizzera RSI, spiega di avere «due impegni da assumere». «Uno verso il Paese che amo e l'altro verso il Milan, che è una parte del mio cuore e voglio riportare ai fasti e al ruolo che deve avere e ha sempre avuto con la mia presidenza». Il successo di Giovanni Toti in Liguria, ma anche l'ottimo risultato dell'imprenditore Luigi Brugnaro a Venezia, hanno rafforzato in Berlusconi l'idea che sia necessario puntare su personaggi freschi e lavorare alla riconquista del voto di opinione. In settimana ci sarà un primo vertice per la riorganizzazione, con la possibilità che Stefano Caldoro possa avere un incarico per il Sud, un'area ormai interamente controllata dal centrosinistra e verso la quale è necessario mettere in campo un progetto di ampio respiro.

Berlusconi vuole anche provare a disinnescare i malumori che emergono a livello parlamentare, sia per l'archiviazione del Patto del Nazareno, sia per i nuovi equilibri di potere interni.

Non è escluso un confronto con Nitto Palma, presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama e figura molto stimata nel partito, che ha smentito voci insistenti di un passaggio al gruppo Misto. Così come dopo i ballottaggi di domenica si svolgerà anche il faccia a faccia con Matteo Salvini. Un incontro nel quale Berlusconi valuterà se esistono le condizioni per una alleanza rafforzata con la nuova Lega «nazionale».

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