RomaBerlusconi in ospedale. Ancora un ricovero al San Raffaele di Milano. Ancora quel dolore all'occhio sinistro, lesionato dopo che la sera del 13 dicembre 2009 Massimo Tartaglia gli scagliò in piena faccia una statuetta in metallo. Il frutto dell'odio rancoroso di sinistra: l'avesse colpito qualche centimetro più a destra l'ex premier avrebbe perso un occhio o peggio. È andata bene ma i postumi di quel gesto scellerato si fanno sentire ancora oggi. Dolore, occhio che lacrima in continuazione e che a tratti si chiude da solo per il fastidio. Così, ieri, dopo una visita del suo medico personale, il dottor Alberto Zangrillo e quella del dottor Francesco Bandello, primario di Oftalmologia dell'ospedale San Raffaele, s'è deciso per il ricovero. Non si sa per quanti giorni l'ex premier dovrà trattenersi in ospedale ma si vocifera che non sarà per poco. Una settimana? Forse qualcosa di meno. Dipende da come reagirà alle cure a base di cortisone. L'uveite è un'infiammazione a carico dell'uvea, cioè la parte vascolare dell'occhio, compresa tra la sclera (parte bianca) e la retina. È una sorta di congiuntivite all'ennesima potenza. Questo tipo di infiammazioni sono abbastanza frequenti e aumentano in periodi di stress. Si sa che dopo l'incontro con Renzi, avvenuto mercoledì scorso, Berlusconi aveva lamentato un tale fastidio all'occhio da chiedere di essere visitato da un oculista.
E pure due giorni fa, alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore a Milano, Berlusconi s'era presentato con dei vistosi occhiali scuri e si era scusato con il pubblico: «Quella famosa statuetta mi ha fatto saltare quattro denti e quasi un occhio - aveva spiegato - Bene, da allora ogni anno ho il mio periodo di uveite». Lo aveva detto con il sorriso sulle labbra ma si vedeva che quell'occhio sinistro gli dava un fastidio tremendo. E quando dopo pochi minuti il regista delle luci aveva provato ad aumentare l'intensità dei fari, il Cavaliere s'era ritratto come se avesse ricevuto una scudisciata: «Uh, no... Meglio prima...». La luce gli fa male.
Ma forse gli fa ancora più male il fatto che, guarda caso, i magistrati hanno assolto l'autore di quel folle gesto. A fine giugno del 2010, infatti, il gup di Milano assolse Tartaglia, processato con rito abbreviato. La motivazione: «Quell'uomo non è imputabile in quanto incapace di intendere e di volere al momento del fatto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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