Sono giorni di febbrili manovre politiche dopo gli sconquassi della settimana di elezioni quirinalizie. Anche nel centrodestra, tanto che si parla sempre più insistentemente di un rinnovamento dello schema che vedrebbe Forza Italia in posizione centrale all'interno di uno schieramento moderato. E Silvio Berlusconi riprende il centro della scena, deciso a rilanciarsi dopo qualche giorno di stop forzato a causa di un problema di salute.
Per questo il Cavaliere ha riunito oggi ad Arcore, a villa San Martino, la leadership azzurra: il coordinatore nazionale Antonio Tajani, i capigruppo Anna Maria Bernini e Paolo Barelli e altri dirigenti del partito. Il messaggio ai presenti è stato chiaro: “Forza Italia vuole e deve essere protagonista del rinnovamento del centrodestra alternativo alla sinistra. Un centrodestra che sarà chiamato a governare dalla maggioranza degli italiani in occasione delle prossime elezioni politiche". Berlusconi ha poi disegnato la strada per i prossimi mesi: "L'anno che ci separa dal voto dovrà vedere Forza Italia impegnata a sostenere il governo al fine di risolvere i problemi che interessano agli italiani: lotta al coronavirus, riforme del fisco, della burocrazia e della giustizia, attuazione del Pnrr e di politiche finalizzate a contrastare l'inflazione e a ridurre il costo dell'energia". E sempre con una stella polare: "La nostra azione, e quella del governo, dovrà essere ispirata ai valori del Ppe: europeismo, atlantismo, garantismo, libertà e cristianesimo".
Il fondatore di Forza Italia, che ieri ha incontrato il quirinabile sfumato Pier Ferdinando Casini, rimarca dunque la centralità del partito azzurro nel panorama del centrodestra italiano. Del resto, lo ha ribadito negli ultimi giorni, “Forza Italia è il partito che, con la sua fondazione, ha consentito la nascita del centrodestra. È stato e continuerà ad essere il perno della coalizione che si contrappone alla sinistra“. Il Cavaliere è stato chiaro: sostegno al governo Draghi, dove Fi e Lega affiancano il Partito democratico; ma, dopo la tornata elettorale, un ritorno allo schema bipolare "proprio di ogni sana democrazia dell'alternanza".
La coalizione che si presenterà all'appuntamento con gli elettori tra poco più di un anno potrebbe includere stabilmente anche i centristi - da Coragggio Italia a Noi per l'Italia all'Udc - sempre nel solco del Partito popolare europeo. In fondo, lo stesso schieramento che una settimana fa ha permesso, proprio grazie all'intuizione e all'imput di Berlusconi, di superare l'impasse con la rielezione di Sergio Mattarella.
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