Berlusconi sarà operato. "Insufficienza aortica. Un mese per ristabilirsi"

La conferenza stampa di Zangrillo: "Ha rischiato di morire per votare. L'intervento sarà nei prossimi giorni"

Berlusconi sarà operato. "Insufficienza aortica. Un mese per ristabilirsi"

Berlusconi come l'ha presa? «All'inizio non ci voleva credere. Ma esaurita la fase di comprensione e metabolizzazione, non ha avuto il minimo dubbio. Ha accettato le nostre scelte e affronta la situazione con grande coraggio e determinazione». Sono le 17.10 di ieri, e il professor Alberto Zangrillo racconta così la nuova sfida che Silvio Berlusconi si prepara ad affrontare. Lo «scompenso cardiaco» per il quale il Cavaliere era stato ricoverato lunedì al San Raffaele si è rivelato, una volta compiute le analisi, il sintomo di una situazione assai seria, che Zangrillo sintetizza così: «Berlusconi ha rischiato di morire». E che rende inevitabile sottoporre l'ex premier nei prossimi giorni in un intervento a cuore aperto di sostituzione della valvola aortica.

Tre giorni di ipotesi sulla gravità maggiore o minore dello stato di salute dell'ex premier si chiudono ieri pomeriggio, quando Zangrillo - primario di rianimazione e medico curante di Berlusconi - convoca la stampa e fornisce senza eufemismi il quadro della situazione. Rivela che l'arrivo di Berlusconi al San Raffaele nella giornata di domenica non era affatto un controllo di routine, ma era stato deciso dopo una crisi nella notte, a Roma: e il primario rimbrotta il paziente, che gli ha disobbedito, e invece di precipitarsi in ospedale appena sbarcato a Linate è andato a votare. «Ha rischiato di morire e ne era perfettamente consapevole».

La patologia di cui soffre il leader di Forza Italia è una insufficienza della valvola aortica che può essere affrontata solo sostituendola «con una valvola biologica», cioè di origine animale. Berlusconi nel giro di qualche giorno («entro la metà della prossima settimana») è atteso da un intervento di circa quattro ore, con circolazione extracorporea, seguito da un paio di giorni di ricovero in terapia intensiva. Intervento delicato, e non privo di rischi: ma che viene praticato «quotidianamente» al San Raffaele anche su pazienti più anziani del Cavaliere; e peraltro Berlusconi ha dalla sua un buono stato di salute generale, in particolare per gli organi più esposti a complicanze come reni e polmoni, che sono in ottimo stato.

Zangrillo, insomma, non nasconde la «severità» della situazione, ma si mostra anche decisamente ottimista. Non solo sull'esito dell'operazione, ma anche e soprattutto sula domanda inevitabile: e dopo? Come e in che tempi Berlusconi potrà tornare alla vita di tutti i giorni, sia privata che pubblica? Dopo il ricovero in terapia intensiva e «un periodo in un reparto di degenza, il Cavaliere è atteso, sempre all'interno del San Raffaele, da «un programma di riabilitazione che stimiamo nel giro di un mese possa riconsegnarci un uomo che dal punto di vista della vitalità, sia meglio di prima». Potrà tornare a fare il leader? «Chissà se ha voglia di tornare a fare il leader, io glielo sconsiglio da tempo - risponde Zangrillo, tra il serio, il faceto, l'affettuoso - ma tra un mese potrà tornare a fare quello che vuole». Potrà tornare a fare comizi? «Auspico che abbia aspirazioni più divertenti dopo questa esperienza che andare a fare comizi». E ci si intuisce, oltre al rapporto di amicizia personale, anche l'eterno dibattito tra medico e paziente: «era qualche giorno che il presidente appariva stanco», «è facile dare la colpa a uno che non si risparmia». Ma al primario preme soprattutto fare sapere che, «se tutto andrà come vogliamo e crediamo» il recupero sarà pieno. Sarà poi Berlusconi a decidere di testa sua, come al solito, quando e come tornare in scena. Alla luce della conferenza stampa di Zangrillo, e del quadro non lieve della situazione che dipinge, si capiscono meglio anche i giorni scorsi: la rapidità con cui intorno a Berlusconi si erano ritrovati i familiari più stretti, l'assiduità delle visite, le dichiarazioni laconiche. I pochi che conoscevano davvero la situazione erano consapevoli della sua serietà.

Anche per questo, si è scelto di ridurre al minimo i contatti del paziente con l'esterno. La compagna, i figli, il fratello, Confalonieri, Ghedini. E stop. Ieri, a cercare di rendere visita a Berlusconi si era presentato anche Denis Verdini. Non lo hanno fatto entrare.

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