«Il Ponte sullo Stretto? Stavolta non ci fermerà nessuno». Silvio Berlusconi, alla vigilia di una importante tornata di elezioni amministrative nell'isola, concede un'intervista al quotidiano «La Sicilia». E mette nero su bianco la ferma intenzione di portare a termine la costruzione di un sogno lungo trent'anni, un progetto che ha sempre perseguito fin dalla sua discesa in politica nel 1994.
«Il Ponte sullo Stretto è stato un grande impegno dei miei governi» dice il Cavaliere. «Per due volte avevamo progettato e finanziato quest'opera, l'avevamo addirittura appaltata e per due volte la sinistra, tornata al governo, per pregiudizio ideologico o per semplice voglia di rivalsa, ha cancellato tutto, a costo di accollare allo Stato pesantissime penali». «Nell'ultima campagna elettorale abbiamo rinnovato l'impegno con gli italiani - ricorda l'ex premier - e lo porteremo fino in fondo, grazie alla tenacia e determinazione del presidente Meloni e del vicepresidente Salvini, ma anche grazie al grande impegno dei nostri ministri, dei nostri parlamentari e dei due presidenti azzurri, Schifani della Sicilia e Occhiuto della Calabria, per la realizzazione di un'opera che accorcia l'Italia e rende più vicina la Sicilia all'Europa».
Berlusconi poi conclude: «Questa volta non ci fermerà nessuno. Il voto del Parlamento di mercoledì è stato la svolta definitiva. Si apre non soltanto una grande stagione per la tecnologia e le imprese italiane, ma anche un'opportunità di sviluppo straordinario per la Sicilia e la Calabria».
Il presidente di Forza Italia racconta il grande impegno portato avanti personalmente e dal suo partito per la Sicilia e contro la mafia. «I siciliani sanno che noi abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della loro terra e abbiamo sempre investito sulla crescita della loro Regione. I nostri governi sono stati quelli che più hanno investito nel Mezzogiorno, per esempio completando la rete autostradale siciliana». L'ex premier osserva anche che i governi di centrodestra «sono quelli che hanno più efficacemente combattuto la criminalità mafiosa confiscando patrimoni e stabilizzando il 41- bis, arrestando 32 dei 34 latitanti più pericolosi».
Berlusconi viene poi interpellato sulla possibilità di un allargamento del centrodestra a Matteo Renzi. «Forza Italia è il centro, alternativo alla sinistra. Siamo i liberali, i cattolici, i garantisti, gli europeisti, gli atlantisti. Siamo gli unici ad avere sempre affermato con coerenza questi principi. Siamo i fondatori del centrodestra, che per noi è una scelta di campo assolutamente irreversibile. Se Renzi traesse coerenti conclusioni da molte delle sue prese di posizione, si trasferirebbe nella nostra metà campo, e a quel punto - solo a quel punto - sarebbe possibile un dialogo sistematico». Infine un passaggio su Renato Schifani e sulle alleanze siciliane. «Il presidente Schifani ha l'autorevolezza, l'esperienza e la visione necessaria per dare alla Sicilia un governo di alto profilo, in linea con le grandi tradizioni del regionalismo siciliano».
E sulla possibilità di un dialogo con Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo in vista delle Europee, il leader di Forza Italia tiene aperta la porta: «Entrambi hanno già fatto parte di coalizioni di centrodestra. Per chi proviene dalla tradizione del cattolicesimo democratico dovrebbe essere la scelta più naturale e più coerente».
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