All'indomani dell'esordio tivù di Denis Verdini, che si confronta a distanza con Matteo Renzi, c’è un terzo pezzo del puzzle su cui regge l'impianto delle riforme che sembra cominciare nuovamente a scricchiolare: la minoranza dem. Nelle ultime ore ha iniziato a montare, nella sinistra piddì, preoccupazione e fastidio per l'ascesa di Verdini e per quello che viene definito come un pericoloso flirt con il premier. "Non mi preoccupo di Verdini e compagnia - tuona Pier Luigi Bersani - mi preoccupo del Pd e delle politiche di governo. Sembra che valori, ideali e programmi di centrosinistra si sviliscano in trasformismi, giochi di potere e canzoncine".
Le fibrillazioni all'interno della minoranza non escludono ripercussioni non solo sulle restanti votazioni al ddl Boschi ma anche su una legge di stabilità sulla quale in tanti, nella minoranza, storcono il naso, a partire dall’annunciato taglio delle tasse sulla casa. "Bisogna rendere più chiaro dove si stia andando - mette in chiaro Bersani - senza cortine fumogene, giochi di parole e battute assolutorie". Nelle prossime ore si vedrà quanto e come la nuova divisa da "riformatori" dei senatori Ala influirà sulle decisioni della sinistra Pd. Di certo, argomentano i senatori bersaniani, dopo il via libera all’intesa sull’elettività dei senatori, ora la minoranza attende che venga modificata, di conseguenza, anche la norma transitoria inserita nell’articolo 39 del ddl. Prima, invece, sarà il nodo dell’elezione del presidente della Repubblica - con la minoranza che vuole allargare la platea degli elettori - contenuto nell’articolo 21 a tenere banco a Palazzo Madama.
Finora la minoranza piddì si è mostrata compatta (a parte un paio di eccezioni) ma l’equilibrio interno al Nazareno, si sa, è sempre fragile. E non ha certo aiutato la parodia canora con cui, ai microfoni di Skytg24, Verdini si è "burlato" della minoranza parafrasando le note de La lontananza di Modugno. "Sembra, e non da oggi, che ci sia una circolazione extracorporea rispetto al Pd e alla maggioranza di governo - denuncia Bersani dal suo profilo Facebook - tanta nostra gente pensa che sia ora di rendere più chiaro dove si stia andando. Anch’io la penso così". Dal tubo catodico Renzi invita i compagni a pensare alle riforme e a non ordire congiure. E pure Lorenzo Guerini derubrica l'assalto a "sterili polemiche".
"Non credo sia utile che ogni settimana, anche da parte di Bersani, si costruisca una nuova polemica - spiega - il rispetto per il Pd è anche non aprire ogni giorno un fronte interno e non alimentare tensioni che non servono a nessuno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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