Biden esulta: "Un buon giorno per il mondo". E gli Usa spingono per la fine del conflitto

Il presidente Usa: "Giustizia è fatta, Israele ha tutto il diritto di eliminare la leadership di Hamas". Tajani: ora la tregua

Biden esulta: "Un buon giorno per il mondo". E gli Usa spingono per la fine del conflitto
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«Hamas non è più in grado di compiere un altro 7 ottobre». Joe Biden commenta così l'uccisione di Yahya Sinwar, sottolineando che «Israele ha tutto il diritto di eliminare la leadership e la struttura militare» del gruppo, e che la morte del leader di Hamas rappresenta un giorno di «sollievo» per l'alleato.

«Con l'aiuto della nostra intelligence, l'Idf ha inseguito senza sosta i leader di Hamas, stanandoli dai loro nascondigli e costringendoli a darsi alla fuga - ha proseguito il presidente americano -. Raramente c'è stata una campagna militare come questa, con i capi di Hamas che vivono e si muovono attraverso centinaia di miglia di tunnel, organizzati in più piani sottoterra, determinati a proteggere se stessi senza preoccuparsi dei civili che soffrono in superficie. Quanto avvenuto oggi, tuttavia, dimostra ancora una volta che nessun terrorista in nessuna parte del mondo può sfuggire alla giustizia, non importa quanto tempo ci voglia». Ora c'è l'opportunità per un «giorno dopo» a Gaza senza Hamas al potere, ha detto ancora Biden, mentre per la vice presidente e candidata democratica alla Casa Bianca Kamala Harris questa «è una chance per mettere finalmente fine alla guerra nella Striscia». Anche il New York Times sottolinea che questo sviluppo potrebbe far sperare nella fine del conflitto, spingendo Hamas «ad accettare alcune delle richieste di Israele» e fornendo al premier Benjamin Netanyahu una vittoria simbolica che gli concederebbe la copertura politica di cui ha bisogno per ammorbidire la sua posizione negoziale.

L'intelligence Usa nel frattempo sta lavorando per cercare di capire chi sarà individuato come successore di Sinwar, una mossa che secondo fonti della Cnn potrebbe avere un profondo impatto sulla eventuale ripresa delle trattative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Fra i possibili candidati ci sarebbe il fratello Mohammed, e se la scelta ricadesse su di lui, per i funzionari americani i colloqui sarebbero finiti. Ieri, intanto, gli Stati Uniti hanno condotto «multipli e precisi attacchi aerei su numerosi depositi di armi degli Houthi nelle aree da loro controllate in Yemen» utilizzando anche i bombardieri stealth B-2. Il Centcom in una nota ha specificato che l'utilizzo di questo tipo di aerei «dimostra le capacità di attacco globale degli Usa nei confronti di tali obiettivi quando necessario, in qualsiasi momento, ovunque».

Mercoledì invece il capo del Pentagono Lloyd Austin ha parlato con il collega dello Stato ebraico Yoav Gallant: il ministro della Difesa Usa ha incoraggiato l'alleato a continuare a prendere misure per affrontare la situazione umanitaria a Gaza, ha sottolineato come il sistema Thaad è un segnale del sostegno americano, e messo in evidenza l'importanza di «prendere tutte le misure necessarie per assicurare la sicurezza di Unifil e delle forze armate libanesi».

Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che lunedi sarà in Israele e Palestina, sull'uccisione di Sinwar ha spiegato: «Credo che da questo punto di vista Israele possa aver compiuto la sua azione di autodifesa contro i terroristi di Hamas e mi auguro che la sua scomparsa possa portare a un cessate il fuoco a Gaza».

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