Cari inglesi, lunedì 12 aprile riaprono i pub, e ci sarò anche io. Sul fatto che Boris Johnson sarà tra i primi non abbiamo dubbi, ma c'è da fare poca ironia sul più eccentrico (dopo Trump) tra i leader occidentali. Di fatto il primo ministro britannico ha indicato ai suoi cittadini la road map per la libertà nella guerra al Covid, pur chiedendo di non abbandonare regole e cautela. Quell'annuncio che noi italiani sogniamo da tempo, anche con un Draghi leggermente più scapigliato di quello che ci ha chiesto uno sforzo di fiducia in cambio di un piano vaccinale che però ha ancora luci e ombre. Vi ringrazio della pazienza, ha poi detto Johnson, ma gli sforzi stanno dando i loro risultati. Ristoranti e pub appunto ma anche parchi, palestre, parrucchieri, zoo, matrimoni con il limite di 15 invitati. Insomma, la perfida Albione torna alla vita e se anche quel braccio di mare ora cristallizzato nella Brexit la separa da sempre dal continente rendendola unica, da lei, ancora una volta, dobbiamo imparare. Consiglio di abbandonare le nevrosi antileghiste sul modello lombardo (certo ci sono stati degli errori, ma allora si chieda la testa di De Luca che ha fatto il vaccino per primo o del toscano Giani che ha il record dei vaccinati giovani in un paese che ha il record degli anziani morti) e di copiare in fretta il modello Inglese. Lo abbiamo fatto per il calcio, per la lingua, per il rock, facciamolo per i vaccini. Dall'8 dicembre a oggi sono stati immunizzate 28 milioni di persone, si è arrivati a inoculare fino a 870.000 dosi in un giorno. In campo sono scesi i medici, l'esercito e ben 80.000 volontari. Mentre da noi sono stati vaccinati giovani docenti universitari che insegnano a distanza e una schiera immorale di vari furbetti divisi tra corporazioni e parenti, lì un comitato medico-scientifico ha dato le priorità precise per tutti seguendo le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ma soprattutto c'è stata «prima» visione e previsione, sulla ricerca, sulla semplificazione normativa, sull'efficacia dei contratti con le aziende farmaceutiche.
Il segreto? Capitalismo e avarizia, avrebbe detto Johnson in un fuori onda su Zoom (una volta c'erano i fuori onda della tv) poi corretto nella coppia più digeribile ed eufemistica Organizzazione e velocità. Ai vincitori di una battaglia così decisiva, per la vita e la morte degli individui e dell'intera società, si può concedere anche il lusso di un presunto lapsus.
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