Boldrini arbitro imparziale: «Le adozioni gay sono doverose»

Patricia TagliaferriRoma Il ruolo di arbitro che la sua carica dovrebbe garantire le sta proprio stretto. Anche su temi, come le unioni civili, sui quali il Parlamento è spaccato.Invece di tenere per sé la sua posizione sui matrimoni gay, anzi in questo caso specifico sulla stepchild adoption, il presidente della Camera Laura Boldrini la grida ai quattro venti. E non importa se il fatto di essere la terza carica dello Stato suggerirebbe un atteggiamento più prudente, come minimo super partes. Il dibattito è acceso e la Boldrini ci entra a gamba tesa, quando ancora il Senato non ha votato. «Io penso - dice - che nel momento in cui il partner muore e il figlio rimane solo, il partner abbia il dovere di occuparsi di questo figlio. Allora è naturale che quel dovere si traduca in un diritto. Sarebbe grave il contrario, se il partner si disinteressasse di questo figlio e lo lasciasse al proprio destino. Se è un dovere morale perché non deve essere anche un diritto?». Una presa di posizione netta, legittima ma inopportuna per il ruolo che rappresenta, che arriva l'indomani di quella del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, preso di mira da tutti, dal Pd in primis, per aver abusato di un'istituzione illuminando il Pirellone con la scritta «Family day». Al presidente della Camera, invece, sono concesse ben altre libertà: «Le piazze ci hanno detto che il nostro Paese si aspetta una legge - dice - perché siamo gli ultimi in Europa a non averla. Sui parlamentari c'è ancora più responsabilità per fare un percorso che porti ad una legge che non deluda le aspettative». Parole che hanno suscitato aspre critiche da parte del centrodestra. «Spiace polemizzare con il presidente di una delle Camere - osserva il senatore di Fi, Lucio Malan - ma la Boldrini, schierandosi con poco riguardo per il proprio ruolo di arbitro, scende in campo con una delle due squadre e si sottopone alla dialettica delle parti. Spero che quando la sua squadra del cuore giocherà a Montecitorio saprà applicare il regolamento con l'equanimità che ora non dimostra». Per Malan, la Boldrini è andata anche contro la logica, «trasformando un dovere in un diritto».

Il senatore azzurro Maurizio Gasparri dice invece che «chi si meraviglia della faziosità della Boldrini in materia di unioni civili forse viveva di illusioni». «Perché cosa ci si può aspettare da chi ha già tante volte dimostrato spirito di parte, più che animo da garante super partes?», chiede il senatore, aspettando al varco il presidente del Senato, Pietro Grasso.

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