Bolzano, frana sull'albergo: strage evitata per il lockdown

Massi e detriti sull'Eberle, chiuso per l'emergenza Covid. Nessun ferito, struttura distrutta. Il gestore: "Quanta paura"

Bolzano, frana sull'albergo: strage evitata per il lockdown

Un'enorme frana ha travolto ieri pomeriggio un albergo a Bolzano. Un'intera ala dell'hotel Eberle, ai piedi del monte Tondo, a una settantina di metri sopra la città, è crollata distruggendo il salone delle feste. L'albergo, proprietà della famiglia di Stefan Zisser, giocatore di hockey su ghiaccio molto noto in Alto Adige, si trova nei pressi della famose passeggiate di Sant'Osvaldo. La struttura è chiusa da tempo a causa dell'emergenza Covid e i soccorritori, giunti immediatamente sul posto, hanno spiegato che, grazie alle misure anti pandemia, è stata «evitata una tragedia».

Nelle scorse settimane la zona di Bolzano è stata colpita da forti precipitazioni tanto che le passeggiate di Sant'Osvaldo, che partono proprio nei pressi dell'hotel Eberle, sono state chiuse per alcune piccole frane.

L'area è stata isolata e messa in sicurezza, mentre i Vigili del fuoco si sono messi a rimuovere i detriti per escludere la presenza di vittime. I proprietari sono riusciti a mettersi in salvo; al momento del crollo, infatti, c'era soltanto la famiglia Zisser all'interno dell'ala vecchia dell'albergo, miracolosamente non investita dalla frana. «Abbiamo sentito un boato, poi è arrivata la polvere - ha raccontato Stefan Zisser - Siamo andati prima sul balcone e poi ci siamo messi dall'altra parte dell'edificio». I danni sono ingenti, si parla di alcuni milioni di euro, e sarà necessaria un'opera di bonifica. «Tre quarti dell'albergo è distrutto - ha aggiunto il proprietario - Per fortuna eravamo chiusi. In casa eravamo solo io e la mia famiglia».

I Vigili del fuoco hanno lavorato fino tarda sera per sgomberare sassi e detriti, mentre il personale medico ha escluso la presenza di vittime o di feriti. «Aspettiamo le verifiche con i cani per dire che al 100 per cento non sia rimasto coinvolto nessuno - ha dichiarato il vice sindaco di Bolzano Luis Walcher - C'erano le reti, ma qua è scesa metà montagna. Abbiamo avuto due nevicate forti in città, le temperature si sono abbassate, il terremoto di qualche giorno fa: tutto può aver contribuito. Di certo è una cosa impressionante». I geologi dell'Ufficio provinciale di Bolzano hanno affermato che la frana è stata causata dall'azione di gelo-disgelo di questi ultimi giorni. Tra le fratture della roccia, infatti, era presente molta acqua.

Ma non è solo Bolzano a dover fare i conti con i danni del maltempo. Neve, pioggia e mareggiate imperversano sull'Italia da Nord a Sud. In Piemonte le forti nevicate hanno creato pesanti disagi in Valsesia, dove ieri mattina è dovuto intervenire il Soccorso alpino per portare aiuto agli abitanti di Carcoforo, paese rimasto isolato a causa della neve. Ma sono oltre 500 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco tra Veneto, Toscana e Friuli Venezia Giulia per fronteggiare l'emergenza maltempo. I mezzi di soccorso hanno operato senza sosta per sgomberare le strade e permettere la circolazione, mentre in molte località i Vigili del fuoco hanno dovuto salire sui tetti delle case per liberarli dalla neve allo scopo di impedire crolli. In Friuli Venezia Giulia la situazione si sta però normalizzando.

Non ci sono più borgate isolate e l'elettricità è stata ripristinata dappertutto. Gli esperti però hanno lanciato un appello alla massima prudenza per le escursioni: a causa della neve il pericolo valanghe è ancora altissimo.

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