Il boom dei vaccini spinto dai ragazzi. "Sì alle discoteche con il green pass"

Anche ieri più di 600mila dosi. A Rieti 12-16enni in coda per le somministrazioni, un successo gli open day. Sileri: "Se si è immuni il tampone non serve, con il certificato si può tornare a ballare"

Il boom dei vaccini spinto dai ragazzi. "Sì alle discoteche con il green pass"

Di giorno o di notte, purché si faccia il vaccino. È il must dei giovani che hanno preso d'assalto gli hub in diverse città durante le giornate a loro dedicate. Come a Torino dove fino alle tre del mattino, a suon di musica, sono stati vaccinati 1000 ragazzi tra i 18 e 28 anni nelle stanze della Reale Mutua. O come a Rieti, dove si è partiti alle nove del mattino ma con i ragazzi in coda già nella notte. «Temevo di non riuscire a entrare - ha detto un 12enne - sono qui da ieri sera. È importante fare il vaccino per tornare alla libertà». Nella città laziale, la fascia dedicata alle somministrazioni è quella dei 12-16 e per loro erano pronte 120 dosi di Pfizer. Che sono raddoppiate in giornata per non scontentare nessuno. Ieri anche a Bologna è partito il secondo open day per i giovani la cui media è di 28 anni. E per evitare il caos di presenze della settimana scorsa (malori e intervento dei carabinieri) è scattato l'obbligo della prenotazione on line: per 500 vaccini ci sono state 2500 adesioni in due soli minuti di collegamento. In Lombardia invece, non servono neppure gli open day per invogliare gli under. I ragazzi hanno aderito in massa alla vaccinazione. «Dal 3 giugno siamo già a 600mila adesioni per la fascia 12-29 anni», racconta l'assessore alla Sanità Letizia Moratti. Che offre l'analisi di questa grande partecipazione. «Un grande senso di responsabilità che probabilmente è mosso dalla voglia di recuperare la propria libertà di movimento, ma anche di amore per genitori e nonni». Motivazioni solide che si affiancano al desiderio di una vacanza senza vincoli e la speranza di un ritorno a scuola senza l'incubo della mascherina o la minaccia della dad.

Ad oggi, però, è certo che i vaccinati non dovranno farsi il più il tampone prima di partecipare ad una festa. «È chiaro che se già si è stati vaccinati, il tampone non è più necessario, salvo esclusi casi di sintomi», ha precisato ieri il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Che poi ha aperto sul discorso delle discoteche su cui il governo discuterà domani. «Se abbiamo un green pass dobbiamo crederci per avere accesso a un maggiore libertà, dovremmo arrivare a un punto in cui si può anche ballare se si è muniti di green pass aggiunge Sileri - Inoltre, se abbiamo più della metà della popolazione vaccinata e il numero dei giovani immunizzati continua a salire, le chance che si possa trovare qualcuno che sul green pass non viene controllato e che sia positivo sono estremamente basse».

L'intera stagione estiva, dunque, è in mano alla determinazione delle nuove leve. Sono infatti i ragazzi - lo abbiamo già scritto ma è bello riscriverlo - che stanno facendo alzare l'asticella delle vaccinazione verso grandissimi numeri. Ieri, per il secondo giorno consecutivo, sono state superate le 600mila iniezioni nell'arco di 24 ore e il trend potrebbe continuare per i prossimi giorni se le dosi in arrivo saranno soddisfacenti. I numeri complessivi tendono verso la libertà. Soprattutto se nei prossimi giorni si raggiungerà il nuovo traguardo della metà della popolazione vaccinata almeno con una dose (al momento siamo a 24 milioni e mezzo su 53milioni). E gli effetti del vaccino sono confermati dall'Istituto superiore di Sanità che lo ritiene efficace a oltre 130 giorni dalla somministrazione. Anche una sola dose, riduce del 95% il rischio di decesso per Covid, dell'80% di essere contagiato e del 90% di essere ricoverato in terapia intensiva.

Gli ultra sessantenni che

ancora tentennano, e che sono la spina nel fianco del generale Figliuolo, sono avvertiti: il Covid per loro è di gran lunga più pericoloso di una punturina associata al massimo da dolori muscolari e qualche linea di febbre.

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