Roma - No, non si è vestita da schützen, non ha nemmeno una giacchetta di lana cotta, però, promette, si impegnerà subito a «studiare il tedesco». Non ha mai messo in discussione, sostiene, l'autonomia delle Regioni a statuto speciali», anzi «il Pd ha sempre tenuto alla salvaguardia delle minoranze linguistiche». E non si sente una paracadutata perché, dice, «non esistono collegi blindati, la scelta è stata della direzione nazionale e io mi sono messa a disposizione». Infatti, per non correre rischi, il partito l'ha schierata pure nei listini proporzionali in Lazio, in Lombardia e persino in tre diverse zone della Sicilia.
Dunque rieccola, dopo settimane di silenzio, l'aretina Maria Elena Boschi mentre apre in quel di Bolzano la campagna elettorale. Il caso Etruria, le critiche crescenti dopo le audizioni di Vegas e Ghizzoni nella commissione sulle banche, la ricerca affannosa di un posto sicuro, i malumori del Pd altoatesino, gli attacchi sul web, le vignette che la ritraggono come la bombarola Eva Klotz. la protesta degli alleati Verdi: ci si aspetta di vederla in difesa, invece il sottosegretario alla presidenza è come al solito agguerrita.
Del resto, nelle convulse ultime ore di gestazione delle liste, Matteo Renzi ha deciso di cambiare strategia. Da problema da nascondere sotto un tappeto, Maria Elena è diventata la candidata «mari e monti», presentata un po' dovunque dalle Alpi al Mediterraneo, dal Sud Tirolo alla Sicilia, passando per Cremona, Mantova e Lazio 3. Meglio di Minniti, della Pinotti e dello stesso Gentiloni. La mossa del cavallo, una carta per sparigliare, la scommessa: il personaggio antipatico può trasformarsi in acchiappavoti?
Così lei adesso, protetta da un accordo di ferro con la Svp e da un collegio considerato acquisito, familiarizza con il suo nuovo territorio, incontra gli altri candidati del Pd e inizia il tour elettorale ricordando i successi del governo. «Sarà una campagna bella, vivace ed appassionante da vincere nei confronti di un vento populista che sembra esserci nel nostro Paese. Abolire le unioni civili come vuole un certo centrodestra sarebbe un passo indietro. Ma noi supereremo il 25 per cento».
A Bolzano la considerano, un'intrusa, un corpo estraneo, la Boschi però non si scompone: «Il mio rapporto con questa terra è di amore perché ci trascorro le mie vacanze, lo conosco pure per l'attività di governo. Non pensavo, ma anche girano fake news. Io non ho mai messo in discussione la tutela delle minoranze linguistiche e i governi Renzi e Gentiloni negli ultimi anni hanno ascoltato e preso decisioni importanti per l'Alto Adige». Il doppio passaporto? «Vedremo, serve molta prudenza, non è un tema di campagna elettorale, nemmeno l'Austria mi sembra che lo proponga».
E la Sicilia, che c'entra con Bolzano e con la Boschi? « Io -
risponde la sottosegretaria - mi sono messa a disposizione del partito. La candidatura in Sicilia a Taormina è per il rapporto con quella zona dopo le mie esperienze di governo al G7. Il Pd deve ripartire dal territorio».
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